Un detenuto, Daniele Salvatore, (34 anni) e’ morto il 30 dicembre scorso dopo aver accusato un malore nella sua cella del carcere bolognese della Dozza. L’uomo era in carcere per scontare una pena per rapina diventata definitiva.


Il Pm Stefano Orsi ha affidato al medico legale Anna Vercelli l’autopsia. I familiari di Salvatore, assistiti dall’avv.Settimio Biondi, hanno nominato un loro consulente medico legale, la dottoressa Laura Sabatini. In particolare i familiari vogliono appurare se i soccorsi al loro congiunto sono stati tempestivi.


Per ora le ipotesi sulle cause del decesso sono diverse: una pregressa cardiopatia che potrebbe aver provocato l’arresto cardiaco, anche se non sarebbe stato un infarto e i familiari riferiscono di non essere stati a conoscenza di problemi cardiaci; il rigurgito di un bolo alimentare che potrebbe aver provocato un soffocamento.
Il magistrato ha anche disposto analisi tossicologiche. La cella occupata da Salvatore e’ stata perquisita ma, comunque, non sono state trovate tracce di stupefacenti.
La moglie era andata in visita all’uomo poche ore prima del decesso e lo aveva trovato sereno e in buone condizioni fisiche.


Salvatore, originario di Taranto, era stato arrestato piu’ volte per rapina. L’ultimo arresto da parte dei carabinieri era avvenuto nell’agosto scorso: era sospettato insieme ad altri due complici di aver messo a segno diversi colpi tra Bologna e provincia. Al momento dell’arresto era latitante da due mesi dopo che si era allontanato dai servizi sociali cui era stato affidato in prova.
Circa un mese fa un altro detenuto della Dozza era morto al rientro da un permesso e sono ancora in corso gli accertamenti per stabilire se si era trattato di un decesso dovuto all’assunzione di droga.