Reclutavano ragazze dalla Romania e le
facevano venire a Bologna dove le avviavano alla prostituzione, spesso in
maniera consenziente. Per questo 5 persone, tra cui 2 italiani e 3 romeni,
sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Borgo Panigale al
termine di una indagine durata quasi un anno.

A dare il là all’inchiesta,
coordinata dal pubblico ministero Stefano Orsi e denominata ”Belle di
notte”, è stata la denuncia di una ragazza che ha deciso di smettere con
la vita da marciapiede rivolgendosi a don Oreste Benzi. L’ex prostituta ha
raccontato al sua storia e ha fornito dettagli ai carabinieri che poi hanno
arrestato gli sfruttatori.

In carcere con le accuse di favoreggiamento e sfruttamento della
prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in concorso
sono finiti Marco Vanni, bolognese di 40 anni; Frumos Fat Racman, romeno
clandestino di 41 anni, ritenuto il capo del sodalizio; Ileana Zamfir,
romena clandestina di 22 anni; Ivan Pentassuglia, leccese di 24 anni;
Costel Gheorghe Zamfir, romeno clandestino di 20 anni, fratello di Ileana.
Per i primi quattro sono state eseguite le altrettante ordinanze di
custodia cautelare emesse dal gip Rita Zaccariello. A Pentassuglia il
provvedimento è stato notificato in carcere dove era finito poco prima per
droga essendo stato trovato con due etti di cocaina sempre dai carabinieri
di Borgo Panigale.

Secondo gli investigatori il gruppo controllava una
decina di prostitute che alloggiavano in due appartamenti, uno nel centro di
Bologna e uno a Casalecchio di Reno, comune alle porte del capoluogo
emiliano, dove sono state trovate grosse quantità di profilattici.
Nell’abitazione del centro le ragazze spesso consumavano i rapporti con i
clienti. Il gruppo degli sfruttatori viveva in zona Barca a casa di Vanni.
Due prostitute sono state arrestate in base all’art. 14 della legge
Bossi-Fini sull’immigrazione.
Secondo gli investigatori la maggior parte delle ragazze svolgeva il
lavoro in maniera consenziente e tratteneva una parte dei soldi che poi
inviava ai parenti in Romania. Si prostituiva anche Ileana Zamfir che in
tal modo controllava le altre lucciole. Suo fratello invece aveva il
compito di reclutare le sue connazionali direttamente in Romania e di
portarle in Italia.