Espulso dall’Italia e rimandato in
Marocco. Mohammed Daki, il marocchino assolto il 28 novembre scorso in secondo grado a Milano dalle accuse di terrorismo internazionale e ricettazione di documenti falsi, e’ stato rimpatriato. Ieri mattina, gli agenti della Digos di Reggio Emilia si sono presentati presso il dormitorio della Caritas dove l’uomo viveva con un nuovo provvedimento di espulsione firmato dal ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu.

Il suo difensore, l’avvocato Vainer Burani, e’ riuscito a sentirlo per telefono soltanto poco prima che l’uomo partisse dall’aeroporto di Malpensa e poi nessuno ha piu’ avuto sue notizie.
“La Digos lo ha consegnato alla polizia marocchina ieri verso le 2 del pomeriggio – afferma l’avvocato Burani – ora dicono si trovi al commissariato di Casablanca, ma non si capisce perche’ lo trattengano cosi’ a lungo, non c’e’ alcun motivo di farlo”.

Per il penalista, questa espulsione sarebbe una “rivalsa”.
“E’ singolare – sottolinea – che cio’ avvenga 12 giorni dopo la sentenza di assoluzione e, soprattutto dopo le dichiarazioni di Daki, che ha raccontato di avere subito interrogatori da parte della Cia nell’ufficio del pubblico ministero. Mi chiedo quale fosse la necessita’ di mandarlo via, piuttosto bisognava cercare conferma o smentita di questi interrogatori”.