Si è concluso venerdì scorso il 10° congresso provinciale del sindacato tessile-abbigliamento Filtea/Cgil. L’assemblea ha confermato il segretario uscente Gianni Mazzoni, 48 anni, alla guida della Filtea dal luglio 2004.


Mazzoni ha ringraziato i delegati per la sua riconferma e si è detto soddisfatto del dibattito che ha accompagnato l’assise congressuale, arricchita dalla tavola rotonda sul ‘Made in Italy’ e conclusa dal segretario nazionale Valeria Fedeli.
Oltre all’Ordine del giorno a favore della lotta dei meccanici per il rinnovo contrattuale, la categoria ha poi ribadito l’importanza della legge 194 (sull’interruzione volontaria di gravidanza) respingendo gli attacchi rivolti a condizionarne
l’applicazione.

La Filtea conferma la propria azione per il rilancio del settore tessile con politiche industriali concrete che portino alla valorizzazione dei prodotti italiani attraverso l’etichettatura obbligatoria che ne renda
possibile la tracciabilità, accompagnandola con politiche di repressione per chi non rispetta le norme. Per evitare la competizione stritolante ‘da
costi’, si propongono misure che puntino sulla qualità, quali l’incentivazione alla ricerca e all’innovazione, l’aiuto all’internazionalizzazione delle imprese, la crescita dimensionale delle
aziende, la formazione continua dei lavoratori, sia sul posto di lavoro che per favorire il passaggio a nuovi settori a più alto tasso di
specializzazione.

Rispetto all’estendersi del lavoro nero e sommerso, al non rispetto di
leggi e contratti, la categoria si batterà per l’adozione di misure più significative nei confronti delle aziende che somministrano lavoro senza il
rispetto di norme e contratti, fino alla confisca delle merci quando si riscontrano laboratori irregolari.
Rispetto all’estensione della cassa integrazione agli addetti delle aziend artigiane con meno di 15 dipendenti, il sindacato è impegnato a rivendicare il pagamento urgente degli importi già finanziati la cui erogazione è in forte ritardo mettendo in crisi i redditi familiari delle lavoratrici. che spesso attendono da quasi 2 anni il dovuto.

Di fronte ad un quadro complesso del settore, la Filtea/Cgil avanza una
serie di proposte alle parti sociali per il rilancio delle attività industriali in loco, per la formazione continua degli addetti, la lotta alla precarietà del lavoro (cancellazione legge 30), perché si vada a
posizioni condivise come quelle contenute nei documenti in fase di firma con Confindustria e con la Provincia, o a strumenti di confronto come il
Tavolo per l’Economia di Carpi.