Proseguono gli appuntamenti nell’ambito del XV° congresso provinciale Cgil. Dopo NIdiL, Fp, Filcams, Flai, Filtea e Flc, altre due categorie vanno a congresso questa settimana: il Sindacato Lavoratori della Comunicazione/Cgil, domani, martedì 6 dicembre e il sindacato metalmeccanici
Fiom/Cgil martedì 6 dicembre e mercoledì 7 dicembre.


Il congresso del Slc/Cgil si svolge nella giornata di domani (inizio lavori alle 9.15) alla presenza di 55 delegati eletti (nella proporzione di 1 ogni 30 iscritti) nelle 80 assemblee svolte da metà ottobre nei luoghi di lavoro di tutta la provincia e rivolte ad una platea di 1.657 iscritti (al 31.12.04), con la partecipazione al voto sul documento congressuale di 947 iscritti.

Apre i lavori la relazione del segretario in carica Nicola Pessolano, a seguire il saluto degli invitati fra cui il noto fumettista modenese Massimo Bonfatti autore di ‘Cattivik’, Albano Arletti del sindacato edicolanti Sinagi/Cgil e rappresentanti imprenditoriali di Legacoop, Confapi e Confindustria. Si prosegue in mattinata con il dibattito e l’intervento di Maurizio Dondi della segreteria confederale Cgil.
Il dibattito continua nel pomeriggio dopo la pausa pranzo, l’intervento conclusivo del coordinatore regionale Slc/Cgil Alessio Festi è previsto
intorno alle 16.30.
A seguire l’espletamento delle procedure congressuali, l’elezione dei nuovi organismi dirigenti e dei delegati alle istanze congressuali superiori.

La categoria rappresenta un variegato mondo del lavoro: dagli addetti dell’industria cartografica, ai lavoratori dello spettacolo e degli enti teatrali, agli addetti di importanti aziende come Poste e Telecom, per un totale di oltre 3.500 addetti.
La categoria, può vantare al suo attivo il recente rinnovo del contratto aziendale della Panini SpA, la più importante azienda grafica della provincia con 325 addetti, contrassegnato dal consolidamento della media del precedente premio di risultato pari a 1.800 euro lordi per gli anni 2001/2004 per un lavoratore di medio livello, in aggiunta alla quota di
premio di risultato per gli anni 2005/2008 sino ad un massimo di 2.400 euro lordi (sempre per un lavoratore di medio livello). Fra gli impegni della categoria, la continuità nell’azione di contrasto ai
consistenti tagli al Fondo Unico per lo Spettacolo (Fus) previsti nella Finanziaria 2006, già in parte ridimensionati dal Governo alla luce dello
sciopero di ottobre. Fra le sfide che attendono il sindacato, i rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro dei settori cartotecnico e grafico che a Modena interessa un migliaio di addetti distribuiti in circa 100 aziende, e il rinnovo del contratto nazionale degli addetti delle telecomunicazioni
(scaduto il 31.12.04) che a Modena riguarda i 318 dipendenti Telecom. Fra le richieste della piattaforma telecomunicazioni, l’aumento salariale di 115 euro (al 5° livello) in linea con il buon andamento e i positivi risultati economici del settore, strumenti per la stabilizzazione dei
rapporti di lavoro, nuove tutele in materia di appalti, esternalizzazioni e outsourcing sempre più frequenti nella manutenzione/gestione della rete di
telefonia.

Il sindacato è inoltre molto attento al delicato momento che si apre per Poste Italiane, che dal 2006 al 2009 sarà interessato da processi di
liberalizzazione dei servizi di recapito e posta ordinaria. In vista della fine del regime di monopolio e dell’ingresso dei privati, il sindacato
rivendica un confronto sul Piano di impresa del prossimo triennio per evitare contraccolpi sulla tenuta dell’occupazione (a Modena sono 1.400 gli
addetti di Poste Italiane), inefficienze e mancati investimenti da parte aziendale, oltre a rivendicare un chiaro intervento del Governo che riconosca l’azienda di interesse pubblico a garanzia del diritto universale alla comunicazione. Il sindacato è impegnato a contrastare due misure sulle
Poste previste in Finanziaria 2006: il taglio del trasferimento di 150 milioni di Euro che inevitabilmente indebolisce l’azienda, e l’utilizzo di
stagionali (da aprile a ottobre) in misura non superiore al 15% dell’organico in deroga al contratto di lavoro che va nella direzione di
precarizzare ulteriormente i rapporti di lavoro.