Un agente della polizia municipale
del Comune di Castel Maggiore (Bologna) e’ stato condannato a quattro mesi e 15 giorni per tentata violenza sessuale (riconducibile ai vecchi atti di libidine) nei confronti di una collega di cui era superiore gerarchico.


Il Pm Lorenzo Gestri aveva chiesto al Tribunale di Bologna la condanna dell’uomo a due anni per violenza sessuale nell’ipotesi attenuata. ”Faremo appello – ha detto il difensore del vigile, avvocato Giuseppe Giampaolo – visto che riteniamo che si sia trattato di un tentativo impossibile”.


La vicenda accadde a fine 2003. L’uomo e la collega erano in servizio sulla stessa auto, condotta da un terzo collega. Lui era seduto sul sedile anteriore del passeggero, la vigilessa dietro a lui sul sedile posteriore. Secondo l’accusa l’uomo con mossa repentina allungo’ le mani fino all’inguine della donna.


Lui ha sempre negato l’intento sessuale, spiegando che si tratto’ di un equivoco: nel tentativo di regolare il sedile la sua mano inavvertitamente tocco’ la gamba della collega. La difesa ha prodotto una consulenza cinematica che dimostrerebbe l’ impossibilita’ – anche pratica – di compiere sull’ auto il tipo di molestia raccontato.


La vigilessa durante il processo ha anche riferito che l’uomo in altre occasioni le avrebbe fatto pressioni con domande attinenti alla sfera privata.