“Una possibilità in più per la donna che voglia interrompere una gravidanza, non certo un metodo di contraccezione”. Con queste parole l´assessore regionale alle Politiche per la salute, Giovanni Bissoni, ha commentato il voto positivo espresso dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna sulla risoluzione di maggioranza a proposito della Ru 486, la cosiddetta ‘pillola abortiva’.


Bissoni ha precisato come “la pillola Ru 486 possa essere importata dal 1997, cioè da quando esiste il decreto per l’importazione di farmaci dall’estero. E´ logico che a questo punto le donne ed i clinici si chiedano perché non utilizzare un metodo comunque invasivo, perché non si tratta di assumere una pillola qualunque, ma che al di là di tutto resta meno invasivo di un intervento chirurgico”.
“Noi – ha aggiunto l´assessore Bissoni – riteniamo che giustamente, come la norma prevede, debbano essere la donna ed il clinico a decidere: alla Regione ed al Ministero non spetta privilegiare un sistema rispetto ad un altro, ma lasciare la libertà di scelta”.

“Ho apprezzato il contributo positivo venuto dalla maggioranza e l’ampio confronto tenutosi nell´Assemblea legislativa. – ha ribadito il presidente della Regione Vasco Errani – Le sue conclusioni sono motivo di soddisfazione per la Giunta per l’elevato livello del dibattito e l’ampia convergenza che si è realizzata nel merito dei temi affrontati”.
“Questo – ha sottolineato Errani – ci conferma l’opportunità di procedere, con il rigore e l’equilibrio mostrati fino ad oggi, nella piena applicazione della Legge 194, che include anche la possibilità di interrompere la gravidanza per via farmacologia. Un percorso che, sulla base della libera scelta della donna e del medico curante, dovrà comunque avvenire nel pieno rispetto della Legge 194 e delle norme nazionali in materia di introduzione di farmaci dall’estero”.