Negativo il dato dell’occupazione nelle imprese modenesi con meno di 50 dipendenti. ll dato, evidenziato dall’analisi di Cna, che prende in considerazione oltre 1.300 imprese per più di 8.000 addetti, fissa infatti la perdita di posti lavoro nel periodo luglio-settembre in 232 unità, pari al -2,8%. Si tratta del secondo peggior terzo trimestre dell’anno da quattro anni a questa parte.


Un fenomeno dovuto essenzialmente alla diminuzione delle assunzioni (erano state 640 nel terzo trimestre 2004, sono state invece solo 587 quest’anno, per un calo dell’8,28%), visto che le cessazioni, nel terzo quadrimestre 2005, sono state minori rispetto a quelle dell’anno precedente (819 contro 821).
Il dato del terzo trimestre fa virare in negativo anche l’andamento dell’occupazione complessivo nei primi nove mesi del 2005, che si attesta a -0,1% (contro il + 3,5 % dei primi nove mesi del 2004). In quest’ambito merita di essere segnalata la crescita della meccanica (+4,1%) e quella dell’alimentare (+4,4%).

I settori
Concentrandosi sul terzo trimestre, ben pochi sono i settore che vantano il segno più. A cominciare dal manufatturiero, tutto in negativo, dove spicca il calo del 5,8% nella moda ed il -7,9% nell’ambito della produzione aggregata di vetro, ceramica e cemento. Segna il passo anche l’industria del legno (-5,5%) e quella del mobile (-3,5%), mentre la meccanica, spina dorsale della nostra economia, con una perdita di posti di lavoro dell’1,8% rimane sopra la media, al pari della plastica (-1,7%). In crisi anche le costruzioni e l’impiantistica (-2,5%) mentre cresce il commercio all’ingrosso (+1,3%) ed il settore trasporti e telecomunicazioni (+1,4%), gli unici in positivo. Pesante, invece, la flessione nel commercio al dettaglio (-7,1%).

Le zone
La ripartizione per zone rispecchia quella dei settori. Così Vignola, distretto dove a fare la parte del leone sono la meccanica e l’agroalimentare. È non a caso il territorio migliore, con un calo dell’1%. Più o meno sullo stesso valore l’area del capoluogo (-1,2%) si difende la Valle del Panaro (Castelfranco e dintorni) che si attesta a -2,1%. Situazioni più critiche in Appennino (-2,8) , a Carpi (-3,1%) e nell’Area Nord (-6%), una flessione, quest’ultima attesa dopo le performance dei trimestri precedenti. Chiude Sassuolo, con un poco gratificante -4,7%.