Più qualità e trasparenza negli appalti e nelle prestazioni erogate, stop alla logica del massimo ribasso a tutti i costi, più garanzie contrattuali e contributive e più sicurezza per i lavoratori impiegati nelle aziende che partecipano e vincono le gare d’appalto.

E’ questo in sintesi il contenuto di un protocollo di intesa firmato dal sindaco di Bologna Sergio Cofferati e dai segretari provinciali di Cgil, Csil e Uil, Cesare Melloni, Alessandro Alberani e Gianfranco Martelli che riguarda gli appalti, l’erogazioni di servizi che vengono esternalizzati e le forniture per l’amministrazione comunale.

L’intesa, che i sindacati giudicano molto importante tanto da chiederne, come ha fatto Melloni, l’estensione a tutte le stazioni pubbliche appaltanti (fra cui Provincia, asl, Anas, Hera, Aeroporto, Atc) punta sulla qualità nell’aggiudicazione dell’appalto inserendo in maniera prevalente altri parametri di valutazione rispetto a quello del puro prezzo e fissa criteri per la qualificazione delle imprese che partecipano alle gare per escludere quelle che ne siano prive nei 36 mesi precedenti. Devono cioé essere rispettate le norme dei contratti nazionali, degli accordi integrativi, quelle sulla sicurezza (legge 626) e tutti gli adempimenti nei confronti dei dipendenti e dei soci se si tratta di una cooperativa.

Altro punto dell’intesa, che riguarderà tutti gli appalti futuri, riguarda la messa in rete delle informazioni tra le amministrazioni pubbliche nell’area metropolitana e le procedure per una consultazione preventiva fra comune e sindacati da svolgere nel confronto sul bilancio preventivo per quanto riguarda le opere che si intendono appaltare, l’importo e le modalità di finanziamento.

Cofferati ha osservato che l’intesa sta molto a cuore al comune perché “fissa regole certe da utilizzare per l’amministrazione e per assicurare qualità nell’attività amministrativa”. Regole che possono “risolvere i problemi che si incontrano negli appalti e nell’erogazione dei servizi e per evitare meccanismi di competizione al ribasso tra le aziende”, ha aggiunto il sindaco a cui ha fatto eco Alberani sottolineando che questo protocollo è un modello per combattere lavoro nero e scarsa qualità che alla fine pagano cittadini e utenti”.

Melloni ha messo in risalto che non si tratta di un protocollo di “generici intenti, ma che ci sono clausole precise. Segna una svolta positiva e può essere un punto di riferimento per una nuova legislazione regionale in materia”.

Martelli ha sostenuto che “a livello nazionale non c’é un accordo di questo spessore. Ora dobbiamo gestirlo e spetterà a tutti noi essere attenti nell’applicazione”.

Anche Cofferati ha detto che fra un anno si verificherà l’applicazione e che se ci sarà bisogno di aggiustamenti normativi verranno fatti, ma ha aggiunto di non temere ricorsi da parte delle aziende proprio per l’attenzione con cui sono state scritti i punti dell’intesa da tradurre in procedure di gestione.