Cgil, Cisl e UIl di Modena considerano la Legge Finanziaria 2006
indeterminata, priva di coperture certe, dannosa per lavoratori e
pensionati, inutile per lo sviluppo. La manovra 2006 non dà certezze sulla
possibilità di coalizzare forze, suscitare sviluppo, stimolare un migliore
clima di fiducia nelle famiglie e negli operatori economici. La mancanza di
confronto politico con le Organizzazioni Sindacali, abitudine consolidata
di questo Governo, ha raggiunto quest’anno livelli intollerabili.


Tagli a Sanità e Enti Locali
La Finanziaria 2006 è una micidiale stangata da 27 miliardi di Euro dove
gli unici tagli drastici, certi, effettivi sono quelli a Enti Locali e
Regioni (3 miliardi di Euro) e alla Sanità pubblica (2,5 miliardi). Tagli
che si scaricheranno innanzitutto su lavoratori e pensionati, traducendosi
inevitabilmente in contrazione dei servizi ai cittadini, spinte alla
tassazione locale. Gravissimi, inoltre, gli effetti e le preoccupazioni per
il futuro occupazionale di migliaia di lavoratori precari e per il
funzionamento dei servizi e delle attività degli enti, poiché le norme
previste in materia di politica del personale, mirano ad impedire sia il
rinnovo dei contratti di lavoro in atto che la copertura certa e stabile di
questi posti di lavoro. Nel quadro dei tagli più consistenti, non si
possono non denunciare anche quelli relativi a scuola,
cinema-teatro-spettacolo, cultura.
Mancano investimenti per il Sud e lo sviluppo
Una Finanziaria che non prevede nulla per il Mezzogiorno e lo sviluppo
delle aree deboli del paese, rischiando di rallentare gli investimenti e
bloccare anche i timidi segnali di ripresa, che non colpisce le rendite
finanziarie, non prevede politiche di controllo dei prezzi per il
contenimento del caro vita, né una seria politica di lotta all’evasione
fiscale. Insufficienti sono gli stanziamenti per il rinnovo dei contratti
pubblici.
Sostegni alle famiglie insufficienti
Irrisorio anche il bonus per le famiglie: il tanto pubblicizzato sostegno
si riduce a un fondo di 1.140 milioni di Euro per il solo 2005 da dare
probabilmente come una tantum agli anziani ai minimi di pensione e alle
coppie per la nascita del secondo figlio. Nessuna risposta alla questione
sollevata da anni da Cgil, Cisl e Uil della non autosufficienza, che riguarda
in Italia oltre 2 milioni e mezzo di persone (a Modena oltre 18.000),
anziane per il 75% e disabili.
Regali alle imprese, inconsistenti gli stanziamenti per ricerca e
innovazione

In compenso la Finanziaria 2006 regala alle imprese 2 miliardi di Euro con
il taglio dell’1% dei contributi previdenziali sul costo del lavoro, mentre
i 480 miliardi stanziati per gli ammortizzatori sociali sono già tutti
impegnati per l’erogazione in corso della cassa integrazione. Non prevede
la restituzione del fiscale drag ai lavoratori.
Per quanto riguarda ricerca e innovazione prevede un fumoso fondo a
sostegno dell’innovazione tecnologica da istituire presso la presidenza del
Consiglio con fondi reperiti dalla vendita di immobili dello Stato.
Introduce una pericolosa frammentazione di interventi, non ultima la scelta
dei contribuenti di destinare il 5 per mille dell’Irpef a favore di
volontariato, ricerca, attività sociale, che abbandona nelle mani dei
privati il sostegno alla ricerca scientifica.

Le proposte di Cgil, Cisl ed Uil
A fronte di una Finanziaria che non convince, non risponde alle attese e ai
reali bisogni del Paese, è incapace di realizzare quel mix necessario e
indispensabile tra risanamento finanziario e stimolo allo sviluppo, Cgil, Cisl ed Uil avanzano le loro proposte di sviluppo, equità sociale e politica
dei redditi alternative alla manovra 2006.
Emergenza Sociale
Nell’ambito delle politiche di sostegno alle famiglie e alla solidarietà
sociale, si propone l’adeguato rifinanziamento del Fondo Nazionale per le
politiche sociali (contro il taglio previsto in Finanziaria di 504 milioni
di euro, circa il 50%) e l’introduzione del Fondo Nazionale per la
non-autosufficienza.
Emergenza Sanitaria
È prioritario il rifinanziamento del Fondo Sanitario Nazionale a garanzia
della concreta realizzazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea)
omogenei per tutti i territorio nazionale, e in relazione alla necessità di
un crescente investimento sulla prevenzione.
Emergenza Occupazionale e Industriale
È necessario un notevole incremento delle risorse per gli ammortizzatori
sociali (Cigs, Cigs in deroga, mobilità lunga) per fronteggiare l’emergenza
industriale e delineare le necessarie politiche di settore
(tessile/abbigliamento, elettronica/Tlc, made in Italy).
Ricerca e Innovazione
Finalizzare e aumentare le risorse per la ricerca passando dal 1,2% del Pil
della spesa italiana al 2% medio europeo.
Scuola e Università
Riconoscere a scuola e università un ruolo fondamentale per lo sviluppo e
la crescita produttiva del Paese in linea con l’Agenda di Lisbona. La
politica di riduzione delle spese e di risparmio adottata per tutta la
pubblica amministrazione rischia di avere ripercussioni gravissime su
questo comparto.
Mezzogiorno
È fondamentale introdurre una fiscalità di vantaggio per gli investimenti
nel Mezzogiorno e avviare un confronto con Commissione Europa sui termini
di compensazione rispetto all’indebolirsi degli interventi del Fondo
Sociale Europeo.
Pubblico Impiego
Vanno previste le risorse necessarie per i rinnovi dei contratti del
prossimo biennio economico 2006-2007 per il pubblico impiego. Le
Organizzazioni Sindacali rivendicano un confronto per la difesa
dell’occupazione contro i tagli previsti e la stabilizzazione dei
lavoratori precari.
Prezzi e Tariffe
Si ripropone una politica di “governance” sull’andamento dei prezzi di
prima necessità per le famiglie dei lavoratori e dei pensionati. Va
rilanciata una concertazione delle politiche tariffarie ai livelli
decentrati per contenere le variazioni di tariffe entro il tasso
d’inflazione programmata.
Sui prezzi occorre prevedere accertamenti fiscali tempestivi e sanzioni
efficaci contro chi realizza aumenti speculativi e ingiustificati.
I Sindacati ritengono urgente aprire un confronto per il contenimento dei
prezzi di farmaci, tariffe professionali, carburanti, servizi bancari e
assicurativi, affitti.
Costo del Lavoro
Si chiede la restituzione del Fiscal Drag con modalità da concordare non
escludendo elementi distributivi di carattere solidaristico. La riduzione
del costo del lavoro non può tradursi in una riduzione di entrate per la
previdenza. Inoltre non deve essere generalizzata, ma selettiva verso le
aziende che investono al Sud e in innovazione. Occorre prevedere una
riduzione del carico fiscale anche sulle buste paga dei lavoratori.
Cooperazione Internazionale
Non si devono tagliare i fondi, ma indicare un percorso per arrivare
gradualmente all’1% del Pil.
Risorse
Cgil, Cisl e Uil, consapevoli delle difficoltà economiche e finanziarie del
Paese, ritengono che per sostenere una Finanziaria attenta alle questioni
sociali e dello sviluppo, sia necessario reperire risorse attraverso una
lotta all’evasione fiscale, al lavoro sommerso e a tutte le forme
d’elusione. Ritengono inoltre necessaria la tassazione delle plusvalenze
finanziarie ad esclusione del piccolo risparmio (ad esempio, fino a 15.000
Euro, misura già sperimentata in Inghilterra), la tassazione delle rendite
immobiliari, nonché la tassazione straordinaria delle rendite delle società
petrolifere.