L’estate ha tenuto e la neve parte bene
sull’Appennino dell’Emilia-Romagna. Nonostante i tanti week end di pioggia e la generale crisi economica, la stagione estiva ha sostanzialmente tenuto.

Sono andati bene gli esercizi del settore extralberghiero, agriturismi, ristoranti, bed and breakfast, campeggi, case vacanza. Buono anche l’andamento del turismo sportivo e organizzato: mountain bike, trekking, calcio e volley (molte squadre di calcio come Bologna, Parma e Modena hanno fatto il ritiro in Appennino), passeggiate organizzate. Da registrare anche il piccolo boom dei nuovi parchi avventura di Busana (Reggio Emilia), Fanano (Modena) Prato Spilla (Parma), Monghidoro (Bologna) e Val Trebbia (Piacenza), dove si pratica il tree climbing: volteggi da un albero all’altro che si compiono attraverso
ponti tibetani, corde e carrucole, protetti da un’imbragatura.

Accanto a questi dati positivi c’è però da registrare una flessione del 2%-5% nel settore tradizionale alberghiero, soprattutto per quanto riguarda la durata dei soggiorni. Ormai anche in montagna avanza il turismo ‘mordi e fuggi’: in generale l’andamento è stato caratterizzato dal pienone durante i week end e parecchi posti liberi durante la settimana.
Se i soggiorni sono stati più brevi, la stagione però si è decisamente allungata. Quest’anno il movimento di turisti nelle località
dell’Appennino si è protratto fino a ottobre, grazie ai molti eventi organizzati un pò dappertutto: sagre, feste, escursioni enogastronomiche,
a cominciare da quelle dedicate a funghi e castagne.

E’ questa dunque la fotografia dell’estate 2005 che emerge dai dati degli operatori e delle Province: ”La montagna estiva deve trovare nuove formule per attirare i turisti: gli operatori che hanno lanciato nuovi prodotti come i parchi avventura, i circuiti per i bikers, il tour dei
castelli, hanno avuto un buon riscontro e la loro inventiva è stata premiata”, dice Mario Lugli, presidente dell’Unione di prodotto Appennino
e Verde dell’Emilia Romagna. Ad avere già messo in pratica questa strategia – spiega Lugli – è stato l’Appennino invernale, che infatti nelle ultime stagioni è andato benissimo: nel modenese la neve 2004-2005 ha registrato il 31% in più di presenze e il 13,5% in più di arrivi.

Intanto la stagione 2005-2006 è partita bene. Lo dimostra il successo delle otto serate promozionali in tutt’Italia – l’ultima giovedì 13 ottobre a Verona – organizzate dall’Unione di Prodotto Appennino e Verde dell’Emilia Romagna. In ognuna delle città (Pisa, Torino, Milano, Bologna, Perugia, Roma, Bari e Verona) gli operatori turistici emiliano romagnoli hanno presentato le proprie offerte incontrando direttamente gli operatori della domanda, scelti fra target ben mirati: circoli aziendali, scuole, circoli sportivi, sci club, associazioni culturali.

”Il responso è stato ottimo – trae le somme Lugli – sette operatori su otto sono tornati a casa con contatti concreti e spesso con addirittura contratti
preliminari. La nostra strategia vincente è proprio questa: il contatto diretto. In queste serate promozionali riusciamo a tarare perfettamente la
nostra offerta alla domanda. Cerchiamo di incontrare e soddisfare nicchie particolari di pubblico. E ci riusciamo perchè il nostro Appennino ha un’offerta a 360 gradi”. Dagli sport di ogni tipo (dal treekking tranquillo al kite snow o al canyoning più ardito, parchi naturali, oasi ambientali protette, attività per bambini), per non parlare dell’ enogastronomia: ”E’ proprio così che abbiamo conquistato per esempio Perugia e, a quanto pare, anche la nuova piazza di Bari: doveva essere una
città esperimento, abbiamo avuto un’accoglienza e un riscontro entusiastici”.