Per il 44,9% di chi abita nel comune di Bologna il problema principale della città è la criminalità. La percentuale scende al 42 se si considera anche chi vive in provincia. Due anni fa erano il 39 e il 35,1.

Ma, in un trend che è costante da cinque anni a questa parte, la preoccupazione per l’ ‘emergenza sicurezza’ sale di pari passo con l’accentuarsi delle preoccupazioni economiche, generate da disoccupazione e aumento del costo della vita, che mettono ansia al 37,4 dei bolognesi: erano il 25,6 solo due anni fa. Il dato, considerando la provincia, è balzato dal 25,1 al 39,5.

E’ il risultato di un sondaggio del Medec, il centro demoscopico della Provincia di Bologna su 1700 persone, che ha rivelato una città sostanzialmente ”depressa” e preoccupata del futuro.

A preoccupare i cittadini non è più tanto il degrado urbano (sceso dal 40, 7 al 31,7 in città) ma il controllo territoriale (salito da 19,9 al 26).
La presenza di prostitute, tossicodipendenti, extracomunitari nomadi o punkabestia sono i timori più radicati: in particolare queste due ultime categorie di persone non erano state citate dagli intervistati dell’edizione 2003 del sondaggio come problema. Oggi i punkabestia lo sono invece per lo 0,8, i nomadi per il 2,3. Preoccupa il fatto di poter essere vittime di reati (passata dal 19,9 al 23). Anche se in verità il tasso reale di vittimizzazione è rimasto stabile su tassi del 19,7% nell’area urbana e del 10,3 in provincia, in linea con in trend degli ultimi 4 anni.