Dal laboratorio dei sensi a la ‘pcaria’, dal grano al pane, dall’uva al vino e, a tu per tu con le mucche, dal latte al formaggio Parmigiano Reggiano, dalla stalla biologica all’orto biologico, fino al paesaggio, alla flora e alla fauna. C’è di tutto negli oltre 70 percorsi proposti dal programma delle Fattorie didattiche per questo anno scolastico attraverso esperienze dirette nelle aziende agricole, approfondimenti sui diversi aspetti dell’alimentazione e sulla conoscenza del territorio e dell’ambiente.

Si tratta di vere e proprie lezioni che si svolgono, per esempio, nella stalle, nei pollai, negli orti, nei caseifici o tra i filari dei vigneti.

La pubblicazione che promuove l’iniziativa della Provincia di Modena, alla quale lo scorso anno hanno partecipato 19.500 studenti (per 875 classi), è già stata distribuita alle scuole ed è consultabile anche sul sito internet della Provincia di Modena. Gli studenti visitatori sono stati tremila in più dell’anno precedente.

“E’ con soddisfazione che dobbiamo registrare un crescente interesse della scuola verso il mondo complesso, ricco e affascinante delle campagne. La fattoria-scuola è sempre più indispensabile come strumento conoscitivo e laboratorio attivo nell’ambito dei percorsi e nei progetti di educazione alimentare, ma anche come strumento di scambio culturale” spiega l’assessore all’Agricoltura e all’alimentazione Graziano Poggioli in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione di domenica 16 ottobre che quest’anno la Fao, l’organizzazione delle Nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura, dedica proprio all’ “Agricoltura e al dialogo fra culture”.

“Il rapporto fra Fattorie didattiche e territorio – prosegue Poggioli – si è andato qualificando fino a configurare un vero e proprio sistema di servizi educativi, tesi alla diffusione di una cultura rurale e di prodotti del territorio. Recuperare, difendere e promuovere il legame tra le caratteristiche del prodotto alimentare e la sua origine è diventato importante e sostanzia un obiettivo strategico della Provincia di cui le Fattorie didattiche si fanno promotrici. In questi anni l’assessorato – conclude Poggioli – favorisce un’esperienza complessa ed emozionale in cui si intrecciano il sapere della tradizione con l’evoluzione dei modelli culturali”.