Continua il momento no del Bologna, incapace di andare oltre lo 0-0 contro la Pro Patria (C/1) in una amichevole giocata a San Lazzaro di Savena.

Per la squadra rossoblu’, che ha ribadito in gravi problemi in attacco, solo una traversa colpita da Pecchia e una buona prestazione di Colucci.
Alla fine Renzo Ulivieri ha fatto il punto sulla situazione, soprattutto sulla societa’ messa in vendita da Gazzoni e Bandiera. ”Non cambia nulla: questi sono giocatori tesserati per il Bologna e lavorano per il Bologna, senza tanti discorsi.
So che e’ cominciata qualche telefonata, ma quando un giocatore e’ tesserato si chiama la societa’, non si fanno spifferi e sussurri: chi li vuole viene con i soldi e li piglia, ma viene con i soldi, non con i discorsi. Quindi non cambia assolutamente nulla, meno di zero. Che poi ci siano un paio di giorni in cui qualcuno possa essere un po’ sbalestrato, ci puo’ stare: un giorno o due, magari anche il terzo, ma gia’ al quarto mi incavolerei. Capisco due o tre giorni per abituarsi all’idea, questo e’ umano, ma il quarto giorno no: il rapporto di lavoro, del resto, e’ fatto da uno che ti paga e da te che devi rendere: altri discorsi non ci sono”.

Ha parlato con i giocatori attorno ai quali ci potrebbe essere mercato? ”Gia’ fatto. Ho parlato con tutti, non con qualcuno in particolare. Ho detto che i contratti si rispettano: quando uno ha chiesto di fare o rinnovare il contratto, che io sappia, nessuno gli ha puntato la rivoltella alla testa, quindi tutti i contratti si rispettano. A scanso di equivoci, ho fatto questo discorso in generale. Sia con la societa’ attuale sia con gli eventuali nuovi proprietari, penso che con l’allenatore si debba anche parlare, per decidere cosa fare, spendendo il meno che sia possibile o anche nulla: se certe cose sono da fare, vanno fatte. Questo e’ un consiglio che mi permetto di dare”.
E ha poi aggiunto: ”La squadra comunque c’e’: come numero di giocatori c’e’ qualcosa da fare e ne parleremo”, ma anche: ”Non credo che ci sia la svendita; svendite qua non ci sono, tanto per essere chiari”.


E alla domanda sulla cessione del giovane talento Meghni ha risposto: ”Io non piango, ma da quello che ho sentito non piangeva nessuno. Se no si stravolgono le cose. E’ un giocatore che, credo, fara’ carriera, e’ andato a giocare secondo la sua volonta’; ha fatto una buona gara a Cesena, dove m’e’ piaciuto, ma il primo discorso che mi ha fatto e’ stato di voler andare via; erano i tempi in cui si poteva andare via, ma oggi non va via nessuno”. Ovvero i giocatori dovranno abitarsi all’ idea di non essere piu’ in serie A.