Secondo l’analisi dei dati del Registro Imprese del 2° trimestre del 2005, resi disponibili da Infocamere ed elaborati dall’Ufficio studi della Camera di Commercio, l’espansione della base produttiva modenese non sembra conoscere soste e anche nel secondo trimestre del corrente anno i dati continuano a registrare un aumento del numero delle imprese presenti sul mercato.

Il tasso di sviluppo calcolato sulla serie destagionalizzata delle imprese registrate (esclusa l’agricoltura) si è attestato a +0,37% (a marzo la variazione era stata del +0,48%), portando il loro numero complessivo a 65.488 unità (75.852 includendo anche le aziende agricole). A sostenere la crescita ha contribuito il forte balzo in avanti delle iscrizioni a cui ha fatto seguito, però, un aumento anche delle cessazioni, seppur di entità inferiore. La relazione tra le due dinamiche è in gran parte spiegabile dalla presenza di un numero significativo di imprese che si cancellano e si riscrivono nel Registro Imprese a seguito di processi di trasformazioni giuridiche (ossia da ditte individuali a società), di subentri o di scissioni di società.

Circoscrivendo l’analisi alle sole imprese attive (ossia a quelle che non solo sono iscritte presso il Registro Imprese, ma che hanno anche dichiarato l’inizio dell’attività), il confronto dei dati di stock del mese di giugno del 2005 con quelli del medesimo mese del 2004 evidenzia a livello settoriale profonde differenze.

Tra i settori in espansione spiccano, in particolare, l’edilizia e le connesse attività immobiliari, così come del resto avviene anche a livello nazionale. L’edilizia, in particolare, ha registrato un aumento di 532 unità (+5,2%), mentre le attività immobiliari di 377 (+9,2%). Gli altri settori con una buona performance di crescita, seppur su valori al disotto dei primi, sono stati i pubblici esercizi (bar e ristoranti, +4,2%), i servizi alle imprese (+3,0%), il commercio all’ingrosso (+3,2%) e gli ambulanti (+2,8%).

Alla dinamica in espansione delle imprese edili e dei servizi fa sfondo la caduta di quelle presenti nel mercato agricolo e nelle attività industriali. Nel manifatturiero il confronto giugno 2005 su giugno 2004 evidenzia una flessione di 132 aziende (-1,1%). Si tratta, nel caso specifico, di una tendenza che i dati mostrano già da diversi anni quale riflesso sia delle difficoltà congiunturali sia dei processi di ristrutturazione e di riposizionamento competitivo delle imprese. Per queste aziende, tra il 2000 e il 2005, la diminuzione ha tenuto un passo costante del -0,7% in media d’anno, pari, in valore assoluto, a -459 unità nell’arco dell’intero periodo preso in esame.

Ricadono in questa situazione soprattutto le imprese più esposte alla concorrenza internazionale dei paesi con un passo costo della manodopera, come quelle del sistema moda (-681 aziende dal 2000 al 2005) e delal lavorazione del legno (-89 aziende).

Tra i settori di specializzazione dell’industria locale tengono, invece, le imprese meccaniche, nel cui ambito risalta l’aumento registrato nella consistenza della aziende attive nel mercato della lavorazione dei metalli (+227 imprese tra il 2000 e il 2005).