Chi sono i lavoratori che si rivolgono ai centri per l’impiego e come la pensano sui servizi che vengono loro offerti? E come vengono giudicati i centri dalle imprese che ad essi si rivolgono per trovare persone da impiegare presso di loro? A queste domande risponde una ricerca dell’istituto Poleis, condotta per conto della Regione – anche attraverso interviste – sull’utenza dei centri per l’impiego e cioè i lavoratori e le imprese. La ricerca è stata condotta negli anni 2003 e 2004.


“A fronte di un mercato del lavoro – spiega l’assessore regionale al lavoro Mariangela Bastico – sempre meno in grado di garantire un ‘posto fisso’ per tutta la vita come accadeva in passato, e coerentemente con quello che accade in tutta Europa, è necessario strutturare un qualificato sistema di servizi per informare, orientare e accompagnare al lavoro le persone, specie a fronte di una normativa nazionale che frammenta sempre di più le tipologie contrattuali. Prova ne sia che la gran parte di coloro che contattano i centri per l’impiego sono atipici e non semplicemente, come accadeva in passato, disoccupati. Quello dei centri per l’impiego deve diventare un sistema riconoscibile e utile che non faccia sentire sole le persone nei sempre più frequenti e difficili momenti di ricerca del lavoro. Per questo, come Regione Emilia-Romagna, abbiamo elaborato una legge che ha l’obiettivo di creare occupazione ‘buona’, stabile e sicura. Ma questo non può avvenire senza il rafforzamento dei centri pubblici per l’impiego. Inoltre nella normativa regionale abbiamo cercato di concentrare la funzione di accompagnamento al lavoro su soggetti qualificati come i centri per l’impiego, pubblici o privati, perché si tratta di una funzione complessa e delicata e perché ha a che fare col destino e col futuro delle persone”.



I LAVORATORI: 99MILA DISPONBILI, L’11,6% E’ OVER 50

Nel corso del 2003 circa 99 mila persone hanno rilasciato la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (che proprio dal 2003 ha sostituito l’iscrizione alle liste di disoccupazione). Di queste il 63% è donna. La maggior parte delle persone disponibili a un’offerta di lavoro ha un’età compresa tra i 25 e i 44 anni. Gli over 50 sono l’11,6%. Le persone in possesso di titoli di studio bassi sono il gruppo prevalente e rappresentano il 54,5% dell’utenza. Gli immigrati sono l’8%.
Al momento dell’intervista, il 53,3% risulta occupato. Tra gli occupati, il 67,1% è un lavoratore atipico (35.400 in cifre assolute), prevalentemente dipendente a tempo determinato. Più di un terzo si dichiara disoccupato. Il 5,8% è rappresentato da studenti. Molto diffuso il lavoro a tempo parziale: riguarda il 26,6% del totale degli occupati e il 35,1 delle donne occupate. Nella maggior parte dei casi questa modalità contrattuale è richiesta dall’impresa, ma nel caso delle donne il part time è per lo più frutto di una scelta personale, strettamente correlata alle responsabilità e ai carichi familiari. Infatti la percentuale di donne che lavorano part time aumenta sensibilmente al crescere delle responsabilità familiari, ossia in presenta di figli, passando al 26,3% al 46,4.
Tra gli utenti occupati, il 9,4% ha trovato lavoro attraverso i centri per l’impiego; il 38,3% grazie alle segnalazioni da parte di familiari e amici; il 16,2% con l’invio di curriculum. Seguono i contratti interinali e quelli a causa mista con una percentuale inferiore al 6%. Tra gli occupati che dichiarano di aver trovato lavoro attraverso i centri per l’impiego, il 69,5% è donna; i soggetti a bassa scolarità il 60,6%. Il lavoro trovato è nel 65,8% dei casi un contratto a termine, nel 27,2% a tempo indeterminato.

Il motivo principale per il quale le persone ricorrono ai centri per l’impiego è il desiderio di trovare un lavoro (62,2%). L’11,1% desidera ricevere informazioni sull’accesso a corsi di formazione, mentre il 9,2 intende effettuare brevi esperienze di lavoro o tirocini. Infine, quasi il 6% dichiara di essersi recato presso i centri per l’impiego per imparare o migliorare le proprie modalità di ricerca di lavoro.

I servizi complessivamente più apprezzati sono gli incontri di gruppo sulle professioni, i laboratori per la ricerca attiva di lavoro e i servizi di informazione orientativa. Il 53,7% degli utenti ha effettuato il colloquio di orientamento. Il 77,3% ha espresso un servizio di soddisfazione circa il colloquio effettuato.

Per quanto riguarda il giudizio di soddisfazione complessiva, gli utenti soddisfatti sono il 45,8% (voto superiore a 7/10), gli insoddisfatti (voto inferiore a 5/10) il 14,8%. L’insoddisfazione è per lo più legata alla scarsità di offerte di lavoro da parte degli operatori dei centri.



LE IMPRESE: TRE SU QUATTRO ASSUMONO PREFERIBILMENTE ATTRAVERO I CENTRI

Nel corso del primo semestre 2004, oltre 5.700 imprese hanno contattato i centri per l’impiego della regione per usufruire dei servizi di preselezioni. La composizione per settori produttivi evidenzia una forte presenza del commercio, ristorazione, trasporti e manifatturiero. L’11,6% di queste aziende rientra nella categoria delle aziende “stagionali” (ovvero, la cui attività prevalente ha carattere di stagionalità); il 42,8% vende beni o servizi al consumatore finale, il 52,3% vende ad altre aziende.

Le 5.700 imprese utenti dei centri per l’impiego dichiarano in tutto 136 mila dipendenti, con un tasso medio di turn over del 12,6%. Il 13% dei loro occupati è immigrato.

Il 45% degli imprenditori, per le proprie aziende, ricorre già a forme di lavoro non a tempo indeterminato, il 14% ha dichiarato che nei mesi successivi all’intervista (che – ricordiamo – si è svolta nel 2004), avrebbe intensificato tali modalità di assunzioni.

Nel corso del primo semestre 2004, il 74% delle aziende “utenti” ha avuto un contatto coi centri per l’impiego. Un’azienda su quattro è stata contattata dai centri per l’impiego per ricevere una proposta relativa ad alcuni servizi disponibili. Circa il 60% ha contattato i centri per richiedere un elenco di nominativi per coprire posti vacanti. Il 15% ha contattato i centri per usufruire di altri Rispetto all’utilizzo dei servizi forniti dai centri per l’impiego, il 46% delle imprese si dichiara soddisfatta. Il motivo dominante di insoddisfazione è l’inadeguatezza delle candidature, seguita dalla mancata accettazione da parte del lavoratore. Non a caso, infatti, il 36% delle aziende intervistate incontra manifeste difficoltà a ricoprire alcune funzioni. Complessivamente si tratta di quasi 5000 posti vacanti.

Le assunzioni dichiarate sono state 7.630, con una media di 1,8 assunzioni per azienda. Inoltre tre aziende su quattro, quando si trovano nella condizione di dover assumere qualcuno, si rivolgono prevalentemente e in prima battuta ai Centri per l’impiego.