L’assemblea legislativa regionale ha approvato oggi la legge in materia di lavoro “Norme per la promozione dell’occupazione, qualità, sicurezza e regolarità del lavoro”. La legge prevede assegni formativi per i lavoratori e incentivi alle imprese, assegni di servizio, misure per sostenere l’occupabilità e la stabilizzazione delle condizioni di lavoro, la sua sicurezza e la regolarità. Il provvedimento della Regione Emilia-Romagna dà il via, dunque, a una pluralità di nuovi strumenti con l’obiettivo primario di promuovere la piena occupazione, una migliore qualità del lavoro, la sua regolarità e sicurezza.


Il presidente della Regione Vasco Errani ha espresso soddisfazione per l’approvazione della legge sul lavoro, “era un impegno che mi ero assunto in campagna elettorale. Si tratta di una legge importantissima per la nostra comunità regionale, per i cittadini e per il mondo produttivo. Non è una legge “contro”, ma una legge per garantire la qualità al lavoro e contrastarne la precarietà. Il lavoro è una risorsa strategica per lo sviluppo dell’Emilia-Romagna e sul lavoro nei prossimi anni la Regione investirà molto”.
La Regione intende infatti favorire condizioni lavorative stabili, per consentire alle persone una visione del futuro che non sia legata a scenari di precarietà e incertezza.

“Questa legge – spiega anche l’assessore regionale al lavoro Mariangela Bastico – fa pienamente parte della strategia di Lisbona che individua nella risorsa umana, e non nella riduzione del costo del lavoro o dei diritti dei lavoratori, la leva per la competitività del nostro sistema produttivo. Lo sviluppo economico non può che passare da una piena, buona e stabile occupazione che a sua volta è alla base della coesione sociale. Per questo incentiviamo le imprese che investono per la qualità del lavoro anche attraverso la stabilizzazione dei contratti, per questo intendiamo favorire la rimozione delle discriminazioni che ancora oggi colpiscono le lavoratrici e, sempre per questo, intendiamo garantire anche alle categorie svantaggiate, come le persone con disabilità, il diritto al lavoro attraverso norme che favoriscano un loro positivo inserimento”.