In questi giorni è stata data comunicazione ufficiale da parte del Ministero dell’Ambiente delle decisioni circa la vicenda della discarica di via Caruso.

In particolare il Ministero dell’Ambiente, sulla base del parere espresso il 25 maggio 2005 dalla Commissione per le Valutazioni dell’Impatto Ambientale, ha emanato due distinti decreti:
– il primo sulla prescrizione di chiusura della piattaforma polifunzionale per il trattamento dei rifiuti di via Caruso prima dell’inizio dei lavori ferroviari da parte della TAV contenuta nell’Atto di Assenso rilasciato dallo stesso Ministero nella Conferenza dei Servizi del 31 luglio 1998;
– il secondo sulla opportunità di realizzare la copertura a “tunnel” della linea ferroviaria Alta Velocità nella tratta di attraversamento delle discariche di Via Caruso. Gli ultimi sviluppi su questi temi, oggetto a più riprese di iniziative politiche ed istituzionali promosse da diversi consiglieri comunali oltre che da parlamentari e ministri anche in tempi recenti, consentono oggi di avere un quadro più preciso su quelli che sono stati gli esiti di un dibattito che ha interessato ed interessa non solo la Amministrazione Comunale ma la collettività modenese nel suo complesso.
Il Ministero dell’ambiente, infatti, in questo caso fornisce indicazioni precise. Per quanto riguarda la chiusura della discarica il decreto recita testualmente: si “esprime giudizio positivo per la revoca della prescrizione di chiusura della piattaforma polifunzionale per il trattamento dei rifiuti di via Caruso prima dell’inizio dei lavori ferroviari…”.

Per quanto riguarda la copertura del tratto in discarica le valutazioni del Ministero dell’ambiente sono altrettanto chiare: “si ritiene necessario che sia verificata con maggiore dettaglio l’opportunità di realizzare la copertura in questione, in considerazione che la stessa non comporta vantaggi per l’ambiente e presenta, viceversa, maggiori oneri tecnico-gestionali e potenziali interferenze ambientali quali: necessità di un sistema di ventilazione forzata che modifica le condizioni micro-climatiche locali; necessità di sistemi filtro idonei; difficoltà in caso di soccorsi dovuti ad eventi eccezionali; possibile concentrazione di gas pesanti con aumento delle condizioni di rischio di esercizio; maggiore consumo di risorse; aumento di rischio in caso di incendio…”.
Per l’una e per l’altra questione, le valutazioni e le indicazioni del Ministero dell’ambiente vengono a coincidere con quanto sempre sostenuto dall’Amministrazione Comunale di Modena e dai suoi tecnici.