Quattordici indagati in sei regioni, (Lombardia, Liguria, Lazio, Abruzzo, Emilia Romagna e Piemonte) nell’ambito dell’operazione ‘Mouse’ della guardia di finanza di Sanremo le cui indagini nel campo dell’evasione fiscale hanno portato a smascherare 25 società fantasma: italiane, tedesche, francesi e maltesi, che compravano e rivendevano computer con un singolare stratagemma di frode conosciuto come ‘Carosello’.

In questa maniera, l’imprenditore F. R., 40 anni di Sanremo, principale degli indagati in carcere per bancarotta fraudolenta, era riuscito ad emettere (direttamente e indirettamente) fatture per operazioni inesistenti per oltre 86,6 milioni di euro e ad evadere Iva per 4,3 milioni. A lui, inoltre, sembra che facciano riferimento le diverse società fantasma scovate dalla finanza e create grazie ad alcune prestanome. Persone oggi indagate per la violazione dei reati contenuti nel nuovo testo di riforma tributaria (il Dlgs 74 del 2000).

Grazie all’evasione dell’Iva, le società fantasma riuscivano a mettere sul mercato: computer, televisori ed altro materiale tecnologico, applicando forti sconti rispetto al normale prezzo di vendita. Si era venuto a creare un meccanismo di concorrenza sleale. Tra i prestanome indagati figurano anche due francesi: un uomo e una donna, abitanti a Ventimiglia e Sanremo.