Su 10 domande d’iscrizione 3-4 vengono respinte per mancanza di posti. Secondo uno studio Ires, i bimbi nei nidi pubblici sono il 6% della popolazione 0-2 anni, con flessioni nel Mezzogiorno.

Dal censimento 2001 gli iscritti nei nidi sono il 18,7%, evidenziando un contributo elevato dei privati. Quanto alla distribuzione si registra uno squilibrio dell’offerta: a una generale copertura garantita al Centro-Nord corrisponde un’assenza significativa di servizi al Sud.

Spiccano in positivo regioni come Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana e in negativo regioni Molise, Basilicata e Calabria. Eppure, in termini di serie storica si è evidenziata una tendenza positiva dagli inizi degli anni ’90 a oggi: si è infatti, passati da circa duemila istituti a circa tremila con un aumento dell’incidenza del numero di posti nido sulla popolazione in età che passa dal 5,8% al 7,4%. Una crescita che si rivela insufficiente – spiegano i ricercatori – perchè: non è in grado di soddisfare una domanda espressa a livello nazionale che si aggira intorno al 10% e perchè non sembra capace di colmare i gap territoriali.