Sono stati 149 gli infortuni mortali in provincia di Modena nel periodo 1991-2004. Una media di oltre dieci morti l’anno, confermata anche nel 2004 (l’anno scorso si sono verificati dieci infortuni mortali).

Rispetto al passato, comunque, i dati sugli infortuni mostrano una lieve diminuzione, in linea con il trend che si registra a livello regionale e nazionale. Tuttavia i numeri assoluti restano alti: nel 2003 sono stati 25.360 gli infortuni denunciati nell’industria e nei servizi (meno 2,23 per cento rispetto all’anno precedente, quasi il 10 per cento rispetto a tre anni prima), 1.306 quelli avvenuti nell’agricoltura.

E’ da queste cifre che parte l’attività del Sirs, il nuovo Servizio di documentazione e informazione a disposizione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza realizzato a Modena sulla base di un protocollo d’intesa sottoscritto dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, dall’Azienda Usl (Dipartimento di Sanità pubblica), dall’Inail e dalla Provincia di Modena che mette a disposizione la sede negli uffici dell’assessorato al Lavoro in via delle Costellazioni 180 (tel. 059 209017 – e-mail). Lo sportello è operativo al lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13.

In calendario c’è già un primo seminario di aggiornamento dedicato al “Rischio vibrazioni” in programma mercoledì 11 maggio (ore 9, sala conferenze dell’istituto Corni in via Leonardo da Vinci 300 a Modena) con la partecipazione di esperti dell’Azienda Usl. Altri ne seguiranno nei prossimi mesi insieme al supporto offerto ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza attraverso l’aggiornamento sulle novità legislative, la risposta ai quesiti e la diffusione di materiale informativo.

“Non dobbiamo abbassare la guardia sul versante della prevenzione, così come della formazione e dell’informazione” afferma Pasquale Coscia il rappresentante dei sindacati coordinatore del Sirs sottolineando l’ampia partecipazione al recente sciopero provinciale proclamato proprio su questi temi (la protesta era rivolta in particolare al progetto legislativo di Testo unico poi ritirato dal Governo), così come “una sensibilità sempre più diffusa nel mondo del lavoro per promuovere un’autentica ‘cultura della prevenzione'”. Senza dimenticare, però, aggiunge Coscia che “è necessario intervenire con decisione anche rispetto a temi come sorveglianza e assistenza, ma anche evitando ogni tentativo di ridurre le tutele per i lavoratori, magari, come si è cercato di fare, attraverso la diminuzione delle sanzioni agli imprenditori inadempienti e la deresponsabilizzazione dei datori di lavoro”.