Tecniche non invasive consentiranno di accertare la presenza di occlusioni all’interno di by-pass aorto-coronarici. Uno studio modenese ha dimostrato l’efficacia dell’impiego della Tomografia computerizzata spirale multistrato. I risultati pubblicati sulla prestigiosa rivista American Journal of Cardilology.

Compie importanti passi avanti l’accertamento della presenza/assenza di malattia aterosclerotica all’interno dei by-pass aorto-coronarici, che in Italia interessa una popolazione di mezzo milione di persone che vivono grazie a questo intervento chirurgico di innesto arterioso/venoso, cui ogni anno vengono sottoposti circa 35.000 pazienti.

All’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia è stato validato a scopo diagnostico l’utilizzo della Tomografia computerizzata spirale multistrato (MSCT) nella valutazione della assenza di malattia aterosclerotica significativa all’interno dei by-pass aorto-coronarici.

Questo studio, che ha coinvolto un gruppo di ricercatori che si raccoglie attorno alla prof.ssa Maria Grazia Modena, il dott. Emilio Chiurlia, il dott. Carlo Ratti, e l’equipe di Radiologia del prof. Renato Romagnoli, oltre all’Associazione Amici del Cuore di Modena, ha un importante impatto nella pratica clinica, poichè ha dimostrato scientificamente l’efficacia di una tecnica non invasiva come la MSCT nell’indagine che si rende necessaria per accertare la pervietà dei by-pass aorto-coronarici. Potendo eseguire l’esame in assenza di ricovero ospedaliero, inoltre, l’impiego della MSCT consente un elevato risparmio dal punto di vista della spesa sanitaria.

Per la ricerca modenese sono stati arruolati in un anno 52 pazienti, per un totale di 166 by-pass, che sono stati invitati ad eseguire la Tomografia computerizzata spirale multistrato con mezzo di contrasto 15 giorni prima di compiere anche la coronarografia. Il 99.4% dei by-pass (165) sono stati giudicati valutabili con questa nuova tecnica di imaging. La coronarografia tradizionale ha mostrato la pervietà di 111 by-pass aorto-coronarici (67%) e l’occlusione di 54 (33%). Allo stesso risultato si è giunti con la MSCT.

L’importanza della ricerca modenese ha avuto un’immediata eco internazionale con la pubblicazione dei risultati sulla rivista ufficiale dei cardiologi statunitensi, l’American Journal of Cardiology.