Due distinte operazioni compiute dai carabinieri nel bolognese, per contrastare l’impiego di manodopera clandestina, hanno portato alla denuncia di cinque persone.

A Pieve di Cento, tra Ferrara e il capoluogo emiliano, i militari di San Giovanni in Persiceto, coadiuvati dai colleghi del Nucleo ispettorato del lavoro, hanno controllato 4 laboratori tessili, 3 dei quali abusivi, dove venivano impiegati operai cinesi.
I militari hanno trovato 10 clandestini che lavoravano in condizioni precarie, anche per 12 ore al giorno. Gli operai erano inoltre costretti a vivere in alloggi ricavati sopra i laboratori, dove dormivano complessivamente una trentina di persone, anche questi in condizioni igieniche precarie, con gli ambienti separati da armadi o lenzuola stese.
titolari delle imprese, tre cinesi regolari residenti a Pieve di Cento – Z.Z. di 59 anni; Y.J. di 32; C.S. di 27 – sono stati denunciati per favoreggiamento della permanenza di clandestini sul territorio italiano.

A Mezzolara, invece, i militari della compagnia di Medicina hanno scoperto 6 lavoratori stagionali clandestini, al lavoro in un’azienda agricola di Dugliolo. Gli uomini venivano retribuiti con una paga di 5 euro all’ora. Il titolare dell’azienda è stato denunciato. Denunciato anche un bolognese di 60 anni che aveva affittato ai sei clandestini un appartamento di modeste proporzioni a Budrio, per l’esosa cifra di 1.500 euro al mese.