La tradizione delle bilance a Campogalliano è di origine antica; in realtà affonda le sue radici nell’ambiente agricolo della seconda metà del 1800 quando pesare significava per il contadino quantificare la propria merce prima di affidarla al mercato.
Occorre riconoscere ai maestri bilanciai di Campogalliano il merito di aver messo a punto una tecnologia che attraverso il tempo si è rivelata vincente se, ancora oggi, Campogalliano e le sue bilance sono all’avanguardia nei mercati mondiali dei sistemi di pesatura.


Il Museo della Bilancia nasce a Campogalliano nel 1989. Le tracce evidenti, lasciate nel centro urbano dagli opifici che si sono spostati nel corso degli anni, delineano un cuore cittadino denso di siti storici e di testimonianze tangibili e disegnano anche un museo fuori dal museo, un museo a cielo aperto che moltiplica i segni collegati alla storia della bilancia per le vie di un paese che ormai fa della sua denominazione, “Città della Bilancia”, un motivo di orgoglio e di vanto.

A quindici anni dalla sua apertura il Museo della Bilancia, reso illustre anche dalla frequentazione di un pubblico sempre più numeroso, registra il proprio nome ed il proprio marchio, tramite gli uffici autorizzati della Camera di Commercio di Modena, All’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (U.I.B.M.) del Ministero delle Attività Produttive.
In pratica il Comune di Campogalliano – il museo è di proprietà comunale – ha chiesto per il suo museo di brevettare ed avere l’esclusiva per l’utilizzo del nome e del marchio che è, e sarà, adottato per contraddistinguere i servizi o i prodotti di pertinenza museale, la raccolta di strumenti per pesare dalle origini ad oggi, la raccolta di documenti inerenti la pesatura di varie epoche, le attività culturali-didattiche-editoriali del Museo della Bilancia, la merchandise inerente gli strumenti di pesatura.

L’operazione intende esaltare un ruolo istituzionale per la valorizzazione di testimonianze scientifico-storico-tecnologiche collegate alle diverse tipologie di bilance, dalle epoche passate a quelle contemporanee, e per la realizzazione di progetti straordinari per il coinvolgimento del pubblico.
Nessun museo tranne quello di Campogalliano potrà chiamarsi Museo della Bilancia?
Secondo quanto dice la legge il nome e il marchio non potranno più essere utilizzati come marchio brevettabile da nessuno.

Da oggi “Museo della Bilancia” è in tutto e per tutto un marchio d’impresa, anche in termini giuridici, un marchio che esprime nel nome stesso la natura dell’istituzione. L’idea non nasce per caso, ma è frutto di una strategia ben precisa di protezione che mira a mantenere unica questa istituzione sul territorio nazionale, a garantirne l’eccellenza, distinguendola dalle tante e varie sezioni museali, dalle collezioni private o raccolte esposte temporaneamente, mantenendo alto il nome del Museo, ormai consolidato patrimonio culturale della “Città della Bilancia”.

«Il museo è ciò che è più conosciuto della nostra terra – chiarisce Alberto Tassi, assessore per la Cultura -, un prodotto unico e irripetibile. Museo della Bilancia, da sempre, vuol dire anche garanzia di qualità per le ricerche elaborate. Un esempio di gestione pubblica, allargata alla collaborazione dei privati, che funziona e che grazie alla sua credibilità sfilerà in Italia e anche fuori come mezzo di promozione turistica di Campogalliano».