Le consultazioni si sono aperte al Quirinale in un clima rarefatto: mentre infatti Ciampi ascolta nello studio alla Vetrata i presidenti delle Camere e l’opposizione che reclama le elezioni anticipate, tutti gli sguardi sono puntati sui negoziati attraverso i quali Silvio Berlusconi cerca di ricostruire i rapporti all’interno del centrodestra.


Nella Cdl ufficialmente si dà per scontato che il Berlusconi-bis sia a portata di mano, ma in realtà il precipizio delle urne non è ancora scongiurato.
Maroni, per esempio, ha buttato lì che il capo dello Stato potrebbe non ridare l’incarico al Cavaliere. E Casini, rompendo una prassi quasi costante che vede i presidenti delle Camere non rilasciare dichiarazioni dopo essere stati ascoltati dal presidente della Repubblica, ha fatto sapere che siamo di fronte a un’alternativa secca: o rinasce la maggioranza o si va alle elezioni, perchè la via di un governo istituzionale è esclusa. In questo modo il presidente della Camera ha implicitamente ammesso che un’ipotesi di questo tipo era stata sul tappeto, proprio come denunciato da ambienti forzisti e leghisti. Ma ha anche sottolineato con forza come sia necessario ricostruire i ‘vincoli fiduciari’ dell’alleanza, senza i quali tanto vale risparmiare al Paese un anno di logoramento economico e sociale.

Dunque un invito indiretto al premier a riassumere un forte ruolo centrale nel centrodestra, uscendo dal minimalismo della pura continuità. Al termine della giornata di consultazioni, gli osservatori hanno tratto l’impressione che anche Ciampi sia del tutto contrario a governi tecnici e che anzi chieda ai leader della maggioranza un impegno preciso a varare un governo capace di gestire questa delicata fase economica, giungendo senza crisi intestine alla fine della legislatura.

(Fonte: Ansa)