Facevano parte di una banda
specializzata nel rubare semirimorchi carichi di container
medicinali, elettrodomestici o apparecchi informatici ed
elettronici, sganciandoli dalle cabine motrici, le nove persone
arrestate dalle squadre mobili di Ancona, di Napoli e Modena al
termine dell’ operazione “TIRomancino”.

Otto sono stati individuati nel capoluogo campano, un nono è
stato invece bloccato a Modena, dove risiede da anni. Le
ordinanze di custodia cautelare in carcere firmate dal gip di
Ancona per associazione per delinquere e furto aggravato in
concorso sono in tutto 13: altre quattro persone sono al momento
ricercate. Le indagini, durate circa due anni, erano partite da
un furto effettuato ad Ancona nel giugno 2002. Ma nei mesi
successivi il gruppo ha messo a segno altri colpi – in tutto
sette, più due furti di cabine motrici – in varie località tra
cui Civitanova Marche e Bologna.
Durante le perquisizioni condotte dalla polizia, sono state
sequestrate anche una pistola Magnum 357 e tre autovetture con
il numero di telaio abraso, che sarebbero state utilizzate per
effettuare sopralluoghi e l’ attività preparatoria dei furti.
Recuperate anche delle carte di circolazione in bianco rubate
alla Motorizzazione Civile di Lodi e Agrigento.
Tra gli arrestati – tutti già noti alle forze di polizia –
Giuseppe Musella, 32 anni, nipote del defunto Gennaro Licciardi,
già capo dello storico clan di Secondigliano. E inoltre i due
fratelli Alessandro e Salvatore Fiorentino, rispettivamente 39 e
35 anni, Gennaro Di Lauro, 49, Gennaro Arte, 26 anni, napoletano
domiciliato a Modena, Maurizio Oranio, 29, Raffaelle Pezzurro,
39 anni, di Qualiano (Napoli), Marco Errico, 30, Domenico
Ceparano, 35, di Sant’ Arpino (Caserta).