Mercato del lavoro in Emilia-Romagna Primo semestre 2004. L’andamento della nostra Regione, viene analizzato sulla base della nuova rilevazione delle forze di lavoro. Rispetto al passato, siamo in presenza di un’indagine definita continua in quanto le informazioni sono rilevate con riferimento a tutte le settimane dell’anno, tenuto conto di una opportuna distribuzione nelle tredici settimane di ciascun trimestre del campione complessivo.

Le stime trimestrali oggetto del commento rappresentano lo stato del mercato del lavoro nell’intero trimestre. Il confronto fra il 2004 e l’anno precedente deve essere effettuato con la dovuta cautela, in quanto il 2003 deriva da una ricostruzione delle serie storiche. Bisogna inoltre considerare che la nuova rilevazione tiene conto dell’aggiornamento post-censuario della popolazione residente. Tale popolazione ha registrato un forte incremento tra il 2003 e il 2004, in particolare per le classi di età centrali. In tal senso, i livelli riscontrati dall’indagine e le loro variazioni tendenziali risentono ovviamente di tale dinamica.

Fatta questa doverosa premessa, nel primo semestre del 2004 il mercato del lavoro dell’Emilia-Romagna ha dato qualche segnale di cedimento rispetto alla situazione dello stesso periodo del 2003. Nella media dei primi due trimestri del 2004 le rilevazioni Istat sulle forze di lavoro hanno stimato mediamente in Emilia-Romagna circa 1.849.000 occupati, vale a dire l’1,6 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2003, equivalente, in termini assoluti, a circa 30.000 persone.

L’andamento dell’Emilia-Romagna è risultato in contro tendenza con quanto avvenuto sia nel Nord-est (+0,3 per cento) che in Italia (+0,9 per cento). Il ridimensionamento dell’Emilia-Romagna è stato determinato soprattutto dalla flessione tendenziale del 2,9 per cento rilevata nel primo trimestre. Nel secondo trimestre è seguito un ulteriore decremento, ma molto più contenuto (-0,2 per cento). In ambito nazionale solo tre regioni, vale a dire Abruzzo, Valle d’Aosta e Liguria, hanno registrato nei primi sei mesi del 2004 decrementi percentuali più sostenuti, pari rispettivamente al 4,2, 3,5 e 1,9 per cento. Gli aumenti hanno riguardato la maggioranza delle regioni. Quelli più consistenti sono stati registrati nel Lazio (+5,9 per cento), Marche (+4,9 per cento) e Umbria (+3,4 per cento).