Continua a crescere il numero degli immigrati in Italia. Secondo il rapporto annuale sull’immigrazione, giunto alla sua XIV edizione e messo a punto dalla Caritas e da Migrantes, i regolari hanno raggiunto quota 2 milioni e seicentomila, uno ogni 22 residenti del nostro Paese. In quattro anni, dal 2000 al 2004, gli immigrati sono addirittura raddoppiati. Il rapporto viene presentato questa mattina a Roma.

La stima, “basata su criteri prudenziali”, è composta dal numero delle persone registrate dal ministero dell’Interno (circa 2,2 milioni) più 400 mila minori, che aumentano al ritmo di 65 mila l’anno (35mila nuovi nati e 25mila come nuovi ingressi). Per la Caritas, se continuerà questo trend, fra dieci anni la popolazione immigrata sarà nuovamente raddoppiata.

Il 60% degli immigrati si trova al Nord (1 milione 500mila, la Lombardia ne conta 606mila), il 30% al Centro (710mila; prevale il Lazio con 369mila presenze) e il resto nel Meridione (357mila, la prima regione è la Campania con 121mila). Gli immigrati rappresentano il 4,5% della popolazione complessiva: al Centro sono il 6,5%, al Nord il 6%, al Sud il 2%, nelle isole l’1,5%. Al di sopra della media, con il 7%, il Lazio, la Lombardia, l’Emilia Romagna. Prato è la provincia con maggiore incidenza (11%), seguita da Roma e Brescia (9%). Nel meridione l’incidenza più alta si ha in Abruzzo (3%) e nelle province de L’Aquila, Crotone, Teramo e Ragusa (4%). I due terzi degli immigrati (66,1%) sono venuti in Italia per lavoro e circa un quarto (24,3%) per motivi di famiglia.