Le guardie del Nucleo investigativo del Corpo Forestale di Modena e della stazione di Serramazzoni hanno messo i sigilli a un deposito di quasi 2000 tonnellate di rifiuti, scoperto a Riccò sull’Appennino modenese.

I rifiuti che vi sono stoccati hanno invaso anche parte di un bosco vicino. Dalle prime indagini risulta che il materiale potrebbe provenire da una gestione abusiva di rifiuti edili e stradali (non pericolosi, anche se definiti ‘speciali’ dalla legge) avviata da un imprenditore edile cinquantenne di Serramazzoni. La Forestale ha informato l’autorità giudiziaria.

“Queste discariche nascono in assenza di qualsiasi autorizzazione, quindi senza che il materiale possa essere sottoposto ai controlli amministrativi e alle analisi chimiche periodiche – hanno spiegato i Forestali – Inoltre queste ditte, puntando sui minori costi di gestione, esercitano una concorrenza sleale nei confronti delle imprese che operano nel rispetto della legge”.