Oltre 180.000
visitatori ogni anno la metà dei quali provenienti dall’estero
tanto che Antonio Ghini, direttore della comunicazione della
Ferrari, l’ha definita “una Santiago de Compostela italiana”
per il pellegrinaggio dei tifosi. E da oggi gli appassionati del
cavallino hanno una ragione in più per visitare il museo della
Ferrari.


Il sindaco di Maranello Lucia Bursi ed il direttore generale
della Ferrari Jean Todt hanno infatti tagliato il nastro della
nuova ala che porta la superficie espositiva a 2.500 mq (800 in
più). “Abbiamo voluto dare più spazio alla storia del
cavallino e al suo presente”, ha detto Todt subito il taglio
del nastro.
Collocata a pochi metri dagli stabilimenti Ferrari e dalla
pista di Fiorano la Galleria Ferrari è stata inaugurata nel
1990 e, pur rimanendo di proprietà del Comune di Maranello, dal
1995 è gestita direttamente dall’azienda che in pochi anni ha
fatto lievitare i visitatori da 40.000 a 180.000. Il museo – ma
in Ferrari non amano questo nome perché negli spazi espositivi
arriva anche il presente delle ultime auto di F1 – è
strutturato in quatro aree, ognuna in grado di soddisfare le
esigenze sia dell’appassionato di gare che dell’amante di auto
storiche: la F1, le mostre a tema, l’innovazione tecnologica e
le mostre fotografiche.


Entrando dal nuovo ingresso si può iniziare la visita
accedendo alla sala dove sono esposte le auto che hanno fatto la
storia del cavallino: dalla monoposto con cui Froilan Gonzalez
conquistò il primo successo nel campionato del mondo del ’51 a
Silverstone alle ultime F1 plurivittoriose di Schumacher e
Barrichello.

Negli spazi dedicati alle mostre tematiche si possono
ammirare alcune fra le ultime vetture prodotte dalla Ferrari fra
cui la 612 Scaglietti. Nell’anfiteatro una mostra è dedicata
alle Ferrari 8 cilindri, fra le quali non poteva mancare
l’ultima nata, la F430. Nello stesso spazio ci sono anche due
simulatori di guida da Formula Uno per chi vuole provare
l’ebrezza di pilotare una monoposto.


Al piano superiore si entra nell’area dedicata
all’innovazione tecnologica. In questi spazi si può osservare
la raccolta completa di motori di F1 dal 1981 ad oggi ed è
facile vedere come le dimensioni e le strutture siano cambiate:
dai piccoli ma complessi V6 turbo ai classici V12 fino a più
leggeri V10 dei giorni nostri. Interessante anche l’esposizione
dei cambi di velocità inventati dalla Ferrari nel 1989 e oggi
utilizzati da tutte le squadre. Anche in questo caso appare
evidente il progresso compiuto con i materiali.

Infine si accede ad una sala dedicata alle mostre
fotografiche e d’arte. Dove è fra l’altro visibile una rassegna
dedicata alla 156 “Shark Nose” del 1961 che vinse il mondiale
con Phil Hill, alla 196, e alla 268 SP; quest’ultima macchina è
presente fisicamente nel museo.

Chiudono gli spazi della galleria la caffetteria ed il
Ferrari shop che fa parte della serie degli store aperti dal
cavallino. Due nuove aperture sono previste nel 2005 a Shangai e
Las Vegas. La galleria è aperta tutti i giorni dalle 9.30 alle
18 con ingresso a 12 euro (ridotti a 7 e 9).