Non sono in cerca di prima occupazione, sono per lo piu’ adulti disoccupati e hanno un forte bisogno di formazione. E’ questo l’identikit dei lavoratori interinali dell’Emilia-Romagna, che emerge da un’indagine realizzata fra gennaio e aprile di quest’anno dall’Istituto di ricerche sociali, per conto dell’Agenzia Emilia-Romagna lavoro.

Il 36% degli interinali e’ formato da adulti disoccupati, con basso livello di istruzione e alla ricerca di un lavoro, nel 64% dei casi da 6 mesi e nel 17,5% da piu’ di un anno. Utilizzano il lavoro interinale soprattutto per cercare nuovi contatti con le imprese.

Un altro 20% degli interinali, invece, e’ costituito da giovani precari sotto i 29 anni, che hanno un’istruzione media, soprattutto di tipo tecnico o professionale. Sono per meta’ donne e usano il lavoro temporaneo per tentare esperienze qualificanti. C’e’, poi, un 20% di lavoratori adulti, per il 60% maschi, con una precedente esperienza di lavoro a tempo indeterminato. Infine, un 23,4% e’ formato da studenti, che optano per l’interinale perche’ si concilia con lo studio e per integrare le proprie risorse economiche. Gli adulti interinali disoccupati dell’Emilia Romagna sono quelli che hanno maggiori difficolta’ a ricollocarsi nel mercato del lavoro. Dopo l’esperienza di lavoro temporaneo, infatti, solo il 19,6% trova un posto stabile. I giovani con esperienze di lavoro flessibile, invece, hanno esiti occupazionali migliori e il 36% ottiene un contratto stabile. Per quanto riguarda gli studenti, nel 2003, piu’ della meta’ risulta occupato, anche se in ambiti diversi da quelli delle missioni interinali, mentre il 20% dichiara di studiare ancora.

Solo il 14,7% degli interinali ha avuto esperienze formative e nel 48% dei casi la durata e’ stata inferiore alle 8 ore. Tuttavia, il 25% degli intervistati ha frequentato corsi di formazione professionale e il 22% di loro dichiara di volerlo fare nel prossimo futuro. Il 60% dei lavoratori interinali preferisce una formazione cosiddetta ‘trasversale’, che comprende l’organizzazione del lavoro, la lingua inglese, nozioni di informatica, abilita’ relazionali e tecniche di ricerca del lavoro. Queste competenze, infatti, vengono percepite come necessarie per ‘muoversi’ meglio in un mercato del lavoro sempre piu’ frammentato.