Restano per ora indagati di concorso
in abbandono di minore, anche dopo la morte del piccolo Jacopo, la presunta madre diciottenne e i suoi genitori. Lo ha detto ai giornalisti il procuratore aggiunto di Modena Manfredi Luongo.
L’autopsia del neonato si dovrebbe svolgere a meta’ settimana, mercoledi’ o giovedi’

Il magistrato ha spiegato che il reato di abbandono di persona incapace contempla anche l’ipotesi che il comportamento di chi compie il reato cagioni il decesso della vittima. Sara’ comunque un’approfondita analisi dell’elemento psicologico a stabilire se chi ha abbandonato il neonato (lasciato nudo in un giardinetto, poche ore dopo il parto, la mattina di Venerdi’ Santo e morto il primo maggio nella Divisione di Neonatologia del Policlinico) lo ha fatto ipotizzando volontariamente che questo comportamento ne avrebbe comportato il decesso, o se l’abbandono era stato deciso immaginando che qualcuno si sarebbe comunque accorto del corpicino, e quindi lo avrebbe soccorso, in tempo utile. Nel primo caso scatterebbe il ‘dolo eventuale’ e la conseguente accusa di infanticidio.
Luongo ha sottolineato anche che la morte di Jacopo ha sostanzialmente messo la parola fine alle sue sofferenze: ”Se fosse sopravvissuto – ha detto – sarebbe stato per sempre un invalido”.


La Procura e’ in attesa dell’esito dell’esame del Dna, gia’ eseguito, che stabilira’ senza ombra di dubbio se la madre di Jacopo – come il piccolo era stato chiamato dai sanitari subito dopo il ricovero – e’ davvero l’operaia diciottenne che alcuni giorni dopo l’abbandono si era presentata spontaneamente in Questura, accompagnata da un legale. La donna, dopo la morte del neonato (che presentava una grave sofferenza neurologica ed era ventilato meccanicamente, con il supporto farmacologico delle funzioni vitali), ha vegliato per ore all’ospedale il corpicino, chiedendogli piu’ volte perdono tra le lacrime. Il Pm Fausto Casari ha indagato anche i genitori della ragazza, ipotizzando che non siano completamente all’oscuro della vicenda, anche se la diciottenne ha sempre sostenuto di aver fatto tutto da sola.