“Ogni giorno, magari senza saperlo, i modenesi entrano in contatto con la Provincia. Spostandosi da un Comune all’altro, andando in biblioteca, cercando lavoro, visitando un museo, facendo un corso di formazione… , se pedalate lungo un fiume… ci si accosta alla attività dell’amministrazione provinciale”. Lo ha sottolineato dal presidente della Provincia di Modena Graziano Pattuzzi presentando il bilancio di mandato 1999-2004 dell’ente.


Numerosi, e accresciuti negli ultimi cinque anni, gli ambiti d’intervento della Provincia: dalla difesa del suolo alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente fino alla prevenzione delle calamità; dalla valorizzazione dei beni culturali alla promozione del turismo; dalla viabilità ai trasporti; dai compiti connessi all’istruzione secondaria di secondo grado alla formazione professionale, dal sostegno all’agricoltura fino ai servizi per l’impiego.

“La Provincia – aggiunge il presidente Pattuzzi – coordina e governa diversi aspetti del territorio che abitiamo. Riteniamo di averlo fatto in questi anni con impegno e capacità di innovazione, ma soprattutto garantendo una “visione d’insieme” che oggi rappresenta un valore aggiunto per il nostro sistema economico e sociale. Nonostante l’aumento delle competenze e delle deleghe dell’ente abbiamo raggiunto risultati importanti. Siamo convinti, infatti, di essere riusciti a fornire servizi “all’altezza di una grande provincia” come è Modena”.

Tra le principali novità del mandato 1999-2004 – e di grande impatto sul ruolo e sull’attività dell’ente – c’è il trasferimento della gestione e della programmazione delle strade statali alla Provincia di Modena, escluse la Ss 12 (Abetone Brennero) e la Ss 9 (via Emilia). Si tratta di un passaggio da 730 a 1031 chilometri lineari di strade. Un aumento in termini di superficie del 50 per cento: si passa dai 4,5 milioni di metri quadri a 6,750 milioni di metri quadri (più milioni di metri quadri).

Nel quinquennio è stato promossa la riorganizzazione dei servizi e delle funzioni relativa al lavoro. Gli ex uffici di collocamento, divenuti oggi Centro per l’impiego, sono stati completamente riprogettati, soprattutto per quanto riguarda la tipologia e la qualità dei servizi erogati, prestando particolare riguardo al rapporto con il cittadino.
È stata attivata la Conferenza delle Autonomie locali con l’obiettivo di dialogare con i Comuni modenesi: nelle 66 sedute sono state trattati 229 tematiche.

Nell’ambito della attività esterna, guardando con convinzione all’Europa, sono stati realizzati 35 progetti europei promossi o partecipati dalla Provincia di Modena per oltre 2,5 milioni di euro. Le attività di cooperazione internazionale allo sviluppo hanno permesso di finanziare oltre 100 progetti in 40 paesi in via di sviluppo, erogando direttamente 637 mila euro.

Più di 600 volontari modenesi della Protezione Civile sono stati impiegati in occasione di eventi atmosferici straordinari, alluvioni, incendi, frane, i terremoti del 18 giugno e del 3 ottobre del 2000, ma anche al di fuori, come il terremoto nelle Marche, l’alluvione in Piemonte, l’emergenza della missione Arcobaleno in Albania. Protezione civile ha significato anche formazione per i volontari, con più di 1.100 persone coinvolte negli ultimi 5 anni, e creazione di strutture idonee e moderne – come il Centro unificato di protezione civile in collaborazione con il Comune di Modena – fatte per coordinare le attività, i mezzi e le strumentazioni a disposizione di tutte le strutture impegnate nel settore e per ospitare le sale operative, mezzi, materiali, il centro di coordinamento, il centro di formazione e addestramento per le risorse umane.