Manodopera cinese clandestina in oltre 100 laboratori tessili, di pelletteria, oggettistica e
attività commerciali in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sardegna e Campania. Uomini e donne costretti a lavorare in condizioni precarie.

A scoprirli è stata la Polizia di Stato in collaborazione con la Direzione investigativa
antimafia, nell’ambito dell’operazione ‘Zhong Guo’ a cui hanno preso parte le squadre mobili di diverse città, in varie regioni, e i centri operativi della Dia con l’aiuto della Polizia scientifica e gli uffici immigrazione delle questure.

L’obiettivo dell’operazione è stato individuare le
infiltrazioni della criminalità organizzata di matrice cinese nel tessuto economico nazionale e colpire l’attività che rappresenta la fonte primaria di guadagno per l’organizzazione e cioè lo sfruttamento ‘in nero’ di immigrati clandestini
costretti a lavorare in condizioni precarie.