Ciclisti, corridori e calciatori, ma
anche culturisti e appassionati di tiro al volo: il 3% degli italiani esaminati dalla commissione di vigilanza sul doping usa sostanze dopanti.

Emerge dal primo anno di attivita’ di controllo della commissione ministeriale antidoping che nel corso dello scorso anno ha effettuato 735 controlli su 34 federazioni sportive.
Dai test realizzati, e’ emersa una realta’ fino ad ora sconosciuta: a fare uso di queste sostanze sono anche e soprattutto gli atleti degli sport cosiddetti minori. Rispetto ai controlli precedenti, l’utilizzo di queste sostanze sembra in crescita.

Infatti, i controlli antidoping del
Coni e delle federazioni sportive nazionali negli anni 2000, 2001 e 2002, hanno dato percentuali di positivita’ rispettivamente dello 0,9%, dello 0,8% e dello 0,6%.
Dalle verifiche realizzate lo scorso anno dal ministero della Saluta, ha spiegato Giovanni Zotta, presidente della commisione di vigilanza sul doping – e’ stata riscontrata una percentuale di positivita’ 5 volte maggiore”.


La scelta di controllare diverse specialita’ sportive si e’ basata sull’ipotesi che il doping fosse diffuso in tutte le discipline. Il 14% dei controlli sono stati effettuati sulla Federazione Italiana Gioco Calcio. Tutti gli altri controlli sono stati fatti su federazioni che negli ultimi 5 anni avevano avuto pochi o nessun controllo: la federazione italiana Triathlon, dove il 50% del campione e’ risultato positivo (2 casi su 4); la federazione italiana pesistica e cultura fisica, con il 25% di positivita’ (4 su 16); la federazione italiana Tiro a volo, con il 12,5%, e la federazione italiana gioco Squash anche essa con il 12,5% di positivita’.