Passata l’Epifania, con la ripresa delle lezioni si avvicina il termine per le iscrizioni al prossimo anno scolastico, nel quale entreranno in vigore alcune delle novità previste dalla riforma Moratti.


Sono due milioni e trecentomila – secondo un’anticipazione di uno speciale sulle iscrizioni scolastiche che verrà pubblicato sul sito Tuttoscuola – le famiglie italiane impegnate nei prossimi giorni nell’iscrizione dei figli a una scuola statale o paritaria.

Per le iscrizioni a scuole statali dovrebbe esserci tempo fino al 31 gennaio (la data è ancora ufficiosa non essendo stata confermata da una circolare ministeriale), mentre per l’iscrizione alle paritarie il termine può variare da scuola a scuola, anche se per consuetudine ci si attiene alla scadenza
generale.

L’iscrizione viene fatta solamente per le prime classi di ogni ordine di scuola, mentre gli alunni delle classi intermedie sono confermati d’ufficio, a meno che non intendano cambiare istituto. Non devono presentare domanda di iscrizione in prima
media (secondaria di I grado) neppure i circa 200 mila alunni di quinta elementare che frequentano istituti comprensivi (anche loro confermati d’ufficio salvo cambiamenti di scuola).
Dei 2,3 milioni di alunni che si iscriveranno per il prossimo anno scolastico, due milioni di alunni – secondo Tuttoscuola – andranno in scuole statali.

Alle scuole dell’infanzia sono attesi circa 540 mila bambini di cui il 60% (cioè 320-330 mila) per scuole statali; a questi potrebbero aggiungersi fino a 20 mila bambini ‘anticipatari’. Alle prime classi di scuole primarie, statali e paritarie, dovrebbero iscriversi circa 530 mila alunni (490 mila nelle statali); anche in questo caso
potrebbero aggiungersi altri 40 mila alunni anticipatari.
Alle prime classi di scuola secondaria di I grado (le ex-scuole medie) sono attesi poco meno di 600 mila alunni di cui 570 mila
per scuole statali. Alle prime classi di istituti di istruzione secondaria superiore, infine, potrebbero iscriversi circa 650 mila alunni (compresi i ripetenti), di cui 600 mila per istituti statali.

Per gli istituti superiori c’èquest’anno l’incognita
dell’effetto di abrogazione temporanea dell’obbligo scolastico in prima superiore che potrebbe allontanare – sostiene Tuttoscuola – 20-30 mila ragazzini. Le Regioni, d’intesa con i ministeri del Lavoro e dell’Istruzione, propongono in
alternativa corsi triennali di formazione professionale con qualifica finale con l’obiettivo di convincere i ragazzi a non lasciare il percorso formativo.

Quest’anno, infine, per la prima volta viene applicata regolarmente la norma dell’anticipo prevista dalla legge di riforma che offre la possibilità di richiedere l’ammissione anticipata alla classe prima della scuola primaria e, forse,
anche alla scuola dell’infanzia. L’anno scorso, in via
straordinaria, furono riaperte le iscrizioni ad aprile per consentire la presentazione delle domande per gli anticipi, ma la possibilità fu ristretta solamente alla prima classe di scuola primaria, mentre per la scuola dell’infanzia tutto venne rinviato.
Nelle classi prime della scuola primaria vennero
ammessi in anticipo 26-27 mila bambini; quest’anno ne sono attesi almeno 40 mila su 81 mila potenziali.

Per il 2004-05, sembra probabile che il limite di età per l’anticipo alla classe prima della scuola primaria sia confermato ai nati entro il 28 febbraio. Ed è possibile che la stessa data venga indicata per la scuola dell’infanzia: la possibilità di ammissione anticipata dovrebbe cioè essere consentita ai bambini che compiranno tre anni di età entro quel
termine. Mentre, tuttavia, l’anticipo di iscrizione alla
primaria costituisce un diritto che la scuola ha l’obbligo di accogliere, l’anticipo per la scuola dell’infanzia è possibile a patto che sussistano le condizioni idonee (posti disponibili, servizi, locali, ecc.) e che vi sia il benestare dei Comuni
interessati, qualora gli anticipi determinino oneri finanziari aggiuntivi.