La qualità dell’aria in Emilia-Romagna, nella settimana appena trascorsa, è andata peggiorando con il passare dei giorni.

Secondo i dati raccolti dall’Arpa, i valori massimi per le polveri fini sono stati registrati mercoledì 5 novembre, anche se in diverse città il margine di tolleranza di 60 mg/metrocubo è stato superato già da lunedì. I valori più alti per le polveri fini (PM10) sono stati registrati martedì a Bologna (81 mg/mc) e a Ravenna (78), e mercoledì a Nonantola (82), ancora a Bologna (78), Riccione (75) e Parma (70), anche se in pratica solo Ferrara, nel corso della settimana appena trascorsa, è restata sotto il margine di tolleranza.

Oltre alle polveri fini – un problema diffuso in tutta la regione – a preoccupare sono state anche le concentrazioni di biossido d’azoto e di monossido di carbonio, inquinanti che a Carpi (Modena), mercoledì 5, hanno raggiunto rispettivamente valori pari a 232 mg/mc e 11,1 mg/mc (200 mg/mc e 10 mg/mc i rispettivi limiti). Sotto controllo, con valori inferiori ai limiti consentiti, gli altri inquinanti monitorati in continuo da Arpa: biossido di zolfo, ozono e benzene.

La situazione dovrebbe migliorare nel fine settimana dato che la perturbazione che ha raggiunto l’Emilia-Romagna ha fatto scendere e manterrà basse le concentrazioni di inquinanti a suolo.