L’Unione industriali di Modena valuterà la possibilità di intraprendere azioni legali nei confronti della Fiom-Cgil modenese che, “a fronte di un contratto nazionale rinnovato dal quale si è volutamente autoesclusa, ha intrapreso nei confronti delle aziende associate agitazioni irresponsabili ed estremamente conflittuali, per giunta illegittime nei contenuti e nelle modalità di articolazione ed esecuzione”.

E’ quanto ha deciso la Giunta dell’Unione industriali al termine di una riunione dedicata in gran parte alla questione dei rapporti sindacali con la Cgil. Secondo la Giunta della Confindustria modenese, la conflittualità che si è creata in nella provincia è “conseguente all’impostazione di natura politica e non sindacale che la Cgil ha voluto dare alla questione del contratto dei metalmeccanici”.

Preso atto di queste condizioni, ha emesso un documento ufficiale nel quale condanna le azioni intraprese dalla Fiom Cgil “in quanto totalmente e proditoriamente al di fuori del normale sistema delle relazioni industriali ed esplicitamente tendenti a non riconoscere il contratto nazionale” e valuta le richieste rivolte dalla Fiom-Cgil alle singole aziende del territorio “insostenibili”, in quanto “proponibili solo a livello nazionale e già definite in un contratto assolutamente valido”.

Nella sua dura presa di posizione, l’Unione degli industriali giudica “grave e deliberatamente dannoso l’obiettivo di simili azioni che di fatto minano il clima aziendale con significativo pregiudizio per lo sforzo competitivo in atto e pongono le aziende in condizioni di netto svantaggio rispetto alle concorrenti italiane e straniere, procurando danni tangibili e rilevanti”.

Alla luce di tutto ciò, la Giunta ha pertanto deliberato di dare incarico all’Unione industriali di valutare tramite i propri avvocati la praticabilità di azioni legali nei confronti della Fiom-Cgil della provincia di Modena “mirate all’ immediata cessazione delle citate iniziative e al risarcimento dei danni illegittimamente subiti dalle imprese associate”.