E’ stata indubbiamente un’estate anomala, con temperature decisamente superiori alla media, tuttavia per gli esperti dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr di Bologna questa anomalia “non può essere direttamente ricondotta a una manifestazione del cambiamento climatico globale” e fenomeni come alluvioni e cicloni, molto probabili, non si possono comunque prevedere con certezza oltre pochi giorni.

I cicloni che interessano in autunno l’area mediterranea possono essere intensificati dall’evaporazione del mare; inoltre – fanno sapere gli esperti bolognesi – nel periodo autunnale e invernale il Mediterraneo può essere un’area di sviluppo di vortici ciclonici di piccola scala, la cui dinamica assomiglia a quella degli uragani tropicali, anche se non ne hanno l’intensità né la potenza distruttiva.

Questi sistemi meteorologici – sottolineano – possono essere intensificati da un elevato apporto di calore alla superficie e sono spesso causa di alluvioni più o meno improvvise sulle regioni costiere e sui versanti montuosi esposti ai venti provenienti dal mare.

Ma per provocare fenomeni intensi, precisano, ci vuole la concomitanza di altre condizioni, che non sono prevedibili con certezza oltre pochi giorni. Non è possibile, insomma, formulare allerte utili oltre i 6-8 giorni.