In futuro farà sempre più caldo: concordano sostanzialmente solo su questo gli scienziati che si sono confrontati sui mutamenti del clima al Centro internazionale di cultura scientifica “Ettore Majorana” di Erice, dove si è aperta oggi la trentesima edizione dei seminari sulle emergenze planetarie cui partecipano 130 studiosi di 31 Paesi.

Negli ultimi 25 anni le temperature si sono innalzate, portando a 0,7 gradi centigradi l’incremento medio dell’ultimo secolo, e i periodi di caldo eccezionale si sono presentati con maggiore frequenza che nel passato.

Una tendenza destinata a continuare secondo l’americano Michael Mann, del Dipartimento di scienze ambientali dell’università della Virginia, che ipotizza un aumento di tre gradi della temperatura media nel pianeta entro i prossimi 50 anni con un conseguente innalzamento del livello dei mari di circa due metri. Mann, convinto che le attività dell’uomo e soprattutto le emissioni gassose siano la causa, ha sottolineato la rapidità del fenomeno, che negli ultimi cento ha causato una crescita della temperatura media pari a quelli che in passato avevano una progressione di diversi migliaia di anni.

La scienza non è però uananime sull’origine, o le origini, di questo surriscaldamento globale. La climatologia è una disciplina ancora da approfondire e il professore Antonino Zichichi, presidente dei seminari, la paragona a “una fisica che non conosce gli atomi”. Per questo, secondo Zichichi, non si può accusare l’uomo: “Premesso che non esiste l’equazione del clima, nessuno fino a oggi può dire con rigore matematico che l’uomo influisca sulle variazioni climatiche in maniera determinante”, ha affermato lo scienziato.

Scettico sulle responsabilità umane anche l’israeliano Nir Shaviv, dell’Università ebraica di Gerusalemme: stando ai suoi calcoli, nell’atmosfera dovrebbero esserci due terzi in più dell’anidride carbonica presente oggi perchè si producessero effetti sensibili sul clima. Shaviv studia invece un’ipotesi collegata ai raggi cosmici che determinano la ionizzazione dell’atmosfera e un connesso aumento delle temperature. Il vento solare agisce però da schermo, e dunque anche l’attività solare potrebbe influire sul clima, trattenendo percentuali minori o maggiori di radiazioni cosmiche.

I seminari di Erice si concluderanno sabato e prevedono sessioni di lavoro dedicate alla polmonite atipica Sars e all’Aids, all’energia e all’acqua.