I modenesi hanno un reddito mediamente piu’ elevato (+29%) rispetto a quello nazionale, vivono in famiglie meno numerose, studiano di piu’ e vivono in un ambiente caratterizzato da una maggiore uguaglianza tra i sessi.

Sono alcuni degli aspetti che emergono da un’indagine condotta dal centro analisi delle politiche pubbliche del Dipartimento di Economia politica dell’Universita’ di Modena e Reggio Emilia.

Dall’indagine emerge che i modenesi vivono in famiglie meno numerose (quelle con quattro o piu’ componenti sono il 18% contro il 29% nazionale), un po’ piu’ anziane e con meno figli da accudire. Chi vive a Modena e provincia poi studia di piu’ (i laureati sono l’11% contro il 9% nazionale), sperimenta tassi di occupazione piu’ alti (i disoccupati sono il 2,5% contro il 7% nazionale). Dalla ricerca emerge anche un elevato benessere economico (il reddito supera del 37% il valore medio nazionale e del 19% quello dell’Italia nord-orientale) e i lavoratori parasubordinati e autonomi stanno relativamente meglio.

Nonostante cio’ non sono cancellati fenomeni di poverta’: in Italia vive al di sotto della soglia di poverta’ il 29,9% della popolazione, a Modena solo il 13,5%. Risultano piu’ esposti ai rischi di poverta’ gli anziani soli, in particolare le donne, e le famiglie con figli minorenni che vivono in affitto. ”Tutti questi indicatori – sottolinea Paolo Bosi, ordinario di scienza delle finanze dell’ Universita’ – sono la testimonianza di una societa’ in grado di offrire maggiori opportunita’ di reddito e di benessere, opportunita’ che pero’ sono colte dalla popolazione con sacrificio del tempo dedicato alla famiglia”.