Un’organizzazione criminale appartenente alla mafia russa-ucraina è stata scoperta dagli uomini della Dia di Torino e del Comando provinciale dei carabinieri di Novara. Era specializzata nel taglieggiare centinaia di autotrasportatori ucraini che ogni fine settimana vengono in Italia per trasferire in Ucraina i beni dei propri connazionali che vivono nel nostro Paese.

L’organizzazione criminale, arrivata in Italia nell’ottobre del 2000 e subito articolatasi a Torino, Novara, Milano, Brescia e Bologna, aveva l’intenzione di estendere il suo raggio d’azione nelle città di Vicenza, Reggio Emilia, Ferrara, Firenze, Genova, Mantova, Mestre, Modena, Parma e Piacenza.

“La banda – è stato precisato – individuava le vittime da taglieggiare fin dal confine tra l’Italia e l’Austria. Dopo averli anche filmati, gli ucraini seguivano gli autotrasportatori fino alle città di destinazione e li mettevano in atto le estorsioni nei loro confronti, costringendoli a consegnare il denaro sotto varie minacce. Chi si ribellava veniva picchiato o minacciato di ripercussioni nel paese d’origine da parte di affiliati della banda a cui sarebbero stati inviati i video girati in Italia. In più gli veniva anche aumentata la quota da pagare”.

La magistratura torinese ha emesso 16 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 14 ucraini e 2 bielorussi per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione.

Un ruolo di primo piano lo aveva l’associazione culturale italo-ucraina “Patria” di Milano, diretta da Taras Prots, che copriva i versamenti estorti con il paravento di una iscrizione alla stessa associazione in cambio dell’inesistente vantaggio di fornire un’eventuale assistenza agli autisti ucraini una volta giunti in Italia.