I controlli su 21.431 aziende industriali, commerciali e agricole hanno fatto emergere un fenomeno impressionante: 11.859 di queste, vale a dire il 55%, utilizza lavoro nero e altre forme di lavoro irregolare, minorile compreso.

E’ uno dei risultati evidenziati dal Rapporto 2002 sulle attività dei carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro trasmesso ieri al ministro del welfare, Roberto Maroni.

Nel settentrione, si rileva nel rapporto, il lavoro nero si manifesta in maniera polimorfa, assumendo facciate solo apparentemente regolari o forme di lavoro subordinato ‘contrabbandato’ per autonomo.
A volte si tratta di doppio lavoro, lavori saltuari, fuori busta occultati da lavoratori regolari, fittizi contratti di collaborazione coordinata e continuativa.

Nel mezzogiorno, invece, dove più acuta e consolidata è la disoccupazione, il fenomeno assume modalità di lavoro a carattere continuativo.
Si va quindi dai lavoratori mai registrati e magari occupati in aziende fantasma coinvolgendo lavoratori giovani e adulti.