Il Senato ha dato il suo via libera ai primi due articoli del disegno di legge di riforma della scuola.
L’aula di Palazzo Madama ha esaminato e respinto tutti gli emendamenti presentati dall’opposizione e ha confermato il testo uscito dalla Commissione Istruzione. Il seguito dell’esame del disegno di legge proseguirà la prossima settimana, quando è
prevista l’approvazione finale.


Gli articoli votati questa mattina contengono il nucleo essenziale della riforma presentata dal governo. Il governo viene delegato ad attuare la riforma nei 24 mesi successivi alla data di entrata in vigore della legge.
I cicli scolastici
vengono riordinati
: una scuola dell’infanzia triennale, una scuola primaria di cinque anni, una scuola secondaria di primo grado di tre anni al termine della quale bisognerà scegliere se
incanalarsi nel sistema dei licei (della durata di cinque anni) o nel sistema della formazione professionale (di quattro anni). A tutti deve essere assicurato il diritto all’istruzione e alla formazione per almeno 12 anni o, comunque, fino al conseguimento di una qualifica entro il 18/o anno di età. Viene previsto l’insegnamento dell’inglese già dalle elementari, mentre nelle medie bisognerà studiare anche una seconda lingua dell’Unione Europea. Nelle medie entrerà anche lo studio delle tecnologie informatiche. Chi sceglie la formazione professionale potrà frequentare un quinto anno al termine del quale ci sarà un esame di Stato che
consentirà l’accesso all’università. Viene data la
possibilità di cambiare indirizzo all’interno del sistema dei licei e anche di passare dal sistema dei licei alla formazione professionale e viceversa. I licei previsti dalla riforma sono: l’artistico, il classico, l’economico, il linguistico, il musicale, lo scientifico, il tecnologico e il liceo delle scienze umane. I piani di studio contengono un nucleo fondamentale su base nazionale ma è prevista anche una quota riservata alle regioni, relativa all’approfondimento delle realtà locali.