I familiari del ventitreenne Fabrizio Naitana, per il quale era stata dichiarata ieri sera la morte cerebrale, hanno acconsentito all’ espianto degli organi e, dopo il periodo di osservazione prescritto dalla legge, equipe chirurgiche di Bologna e Parma hanno prelevato in nottata diversi organi, tra cui il cuore.


Fabrizio Naitana, ex carabiniere di leva di origine sarda ma residente a Reggio, era stato il primo a cadere lunedì sotto i colpi di revolver 38 special dell’ex ufficiale della Guardia di Finanza Renzo Finamore nella villa della famiglia di quest’ ultimo a Borzano di Albinea, nella zona pedemontana della
provincia. Finamore, tenente colonnello delle Fiamme Gialle in congedo, 58 anni -che ha filmato con una videocamera digitale le immagini del massacro- aveva poi ucciso la moglie Alberta
Ratti, 53 anni, e la figlia diciassettenne Valentina, fidanzata con Fabrizio, quindi si era puntato l’arma alla testa e si era sparato. A dare l’allarme era stato a metà pomeriggio un altro figlio del militare, Simone. Le condizioni di Renzo Finamore e di Fabrizio Naitana erano apparse subito disperate ai medici dell’ospedale reggiano. L’ex ufficiale è morto nella serata di ieri. Le indagini, coordinate dal Pm Isabella Chiesi e condotte dai carabinieri del reparto operativo e della stazione di Albinea,
stanno cercando di mettere a fuoco nei dettagli il movente della strage, che dovrebbe essere ricondotto a dissapori familiari legati anche alla vendita della villa e del terreno circostante.