Torna il segno positivo per il fatturato degli ordinativi nell’industria. Nel luglio scorso l’indice ha registrato una crescita del 2,8% rispetto allo stesso mese del 2001, la più alta dal giugno dello scorso anno. Nello steso periodo, comunica l’Istat, gli ordinativi hanno segnato un aumento tendenziale del 9,4%, il dato più elevato dal gennaio 2001.

La crescita dell’indice del fatturato dell’industria, precisa l’Istat, deriva da incrementi del fatturato sia sul mercato interno (+3,8%), sia su quello estero (+0,5%). Per quanto riguarda gli ordinativi, quelli provenienti dal mercato interno, sono cresciuti dell’8,5%, mentre quelli provenienti dal mercato estero hanno segnato una crescita del
10,9%. Per quanto riguarda gli andamenti congiunturali l’Istat rileva che nel luglio 2002 gli indici generali destagionalizzati del fatturato e degli ordinativi hanno presentato, rispettivamente, un calo dello 0,4% e un aumento dell’1,9% rispetto a giugno 2002. Per quanto riguarda la destinazione
economica, nel luglio 2002 l’indice del fatturato è cresciuto, rispetto allo stesso mese del 2001, del 7,8% per i beni di consumo e del 2,4% per i beni di investimento, mentre è diminuito dell’1,1% per i beni intermedi. Gli indici destagionalizzati del fatturato per destinazione economica mostrano un aumento dello 0,5% per i beni di consumo e
diminuzioni dello 0,9% sia per i beni di investimento, sia per i beni intermedi. L’analisi per settore di attività economica mostra che in luglio, nel confronto con lo stesso mese del 2001, l’indice del fatturato presenta incrementi sensibili nei settori della produzione di mezzi di trasporto (+15,2%), delle industrie alimentari, bevande e tabacco (+13%), dell’industria del legno e
prodotti in legni esclusi i mobili (+10,6%) e delle industrie delle pelli e delle calzature (+7,9%). Tra le diminuzioni più marcate l’Istat segnala quelle relative ai settori della produzione di apparecchi elettrici e di precisione (-11,1%) e delle raffinerie di petrolio (-5,3%). L’indice degli ordinativi ha segnato un aumento tendenziale in tutti i settori ad eccezione della produzione di mobili (-7,5%). I maggiori incrementi si sono avuti nella produzione di mezzi di trasporto (+34%), nelle industrie delle pelli e delle calzature (+20,7%), nella produzione di macchine e apparecchi meccanici (+8%), nella produzione di metallo e prodotti in metallo (+7,6%) e nelle industrie tessili e dell’abbigliamento (+6,4%).