A Modena, per ora, non si registrano effetti negativi significativi. L’informazione, molto attesa, è dell’assessore alle politiche economiche, Ennio Cottafavi, “interpellato” lunedì scorso, in apertura dei lavori del Civico consesso.

Dalle informazioni raccolte direttamente dai dirigenti Fiat di Modena, ha detto Ennio Cottafavi, abbiamo avuto conferma che gli andamenti delle produzioni nelle tre aziende modenesi non stanno risentendo in alcun modo della preoccupante flessione del settore auto. Dunque, per il momento, sono certamente da escludere rischi occupazionali per le maestranze, prime fra tutte quelle – che sono oltre 1900 – di New Holland e Iris Bus. Intervenendo nel breve dibattito che ha accompagnato le due interpellanze e la risposta dell’assessore, Marta Andreoli del gruppo Rifondazione comunista non ha nascosto, nonostante l’informazione dell’assessore, le sue preoccupazioni. I rischi rimangono – anche perché non credo si possa ragionare sullo stato di salute di un grande gruppo considerando i singoli settori dio attività. Anche per gli interpellanti, Cigni e Ballestrazzi, la preoccupazione ci sta tutta. Oltre al pericolo di possibili nuovi impoverimenti qualitativi delle produzioni – come ha sottolineato l’esponente di Modena a Colori – la crisi del settore auto potrebbe generare percorsi finanziarie ancora tutti da analizzare, come nel caso della quotazione in borsa della Ferrari.