Sono state 147 le perquisizioni eseguite in case ed uffici riconducibili agli 85 indagati. Al centro dell’ inchiesta sono i ‘clienti’ di un sito pedopornografico su Internet predisposto e diffuso in Francia
che, secondo l’ autorità giudiziaria transalpina, avrebbe avuto ben 11.688 collegamenti internazionali.


In Italia sono stati identificati 147 punti di ricezione dei servizi pedopornografici, con la diffusione di immagini e filmati di sevizie ed abusi su bambini piccolissimi, che sono stati identificati e perquisiti da investigatori del Nit della Procura di Siracusa. Durante l’ operazione è stato sequestrato
materiale pedopornografico che i magistrati definiscono ”di grande interesse per l’ inchiesta”.
Gli indagati, per la stragrande maggioranza, sono
professionisti o appartenenti a ceti medi, molti dei quali sposati con figli. A loro si è giunti grazie anche all’aiuto di Internet provider italiani che hanno collaborato con la magistratura. Le perquisizioni sono state compiute in 14 regioni: Abruzzo,Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige e Veneto. L’ inchiesta è radicata a Siracusa perchè avviata in seguito a denunce e alla collaborazione fornita agli investigatori dall’ associazione Telefono arcobaleno, di Avola,
fondata da don Fortunato Di Noto. Secondo il procuratore aggiunto Giuseppe Toscano ”non è
irragionevole ritenere che dietro le immagini pedopornografiche su Internet si nascondano forti organizzazioni criminali che hanno grandi guadagni”.