Marocco, Algeria, Tunisia, Kurdistan e Bosnia. Da questi paesi sbarcano per il terzo anno consecutivo in Emilia-Romagna film e documentari che parlano di diritti umani negati, di minoranze, dignita’ della persona e pace. E’ la rassegna cinematografica internazionale ”Rights To Have Rights – International Human Rights Film Festival”,
promossa dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune di Modena, dall’ Ufficio cinema del Comune di Reggio Emilia e dalle Province di Modena, Reggio e Parma, in collaborazione con l’
associazione modenese ‘Lamanicatagliata’.

Le proiezioni sono in programma dal 22 aprile al 9 maggio a Modena, Reggio e Parma.
”L’ iniziativa – ha spiegato l’ assessore regionale alle Politiche sociali e alla Cooperazione internazionale, Gianluca Borghi – si colloca nell’ ambito delle azioni politiche di cooperazione internazionale della Regione, che dal 2001 ha
assunto l’ impegno di diffondere e favorire l’ informazione e sensibilizzare, soprattutto i giovani, sui temi dei diritti umani, della pace e del rispetto delle minoranze”. Alle iniziative di informazione si affianca il progetto di un osservatorio dei diritti umani che la Regione, in collaborazione
con il Comune di Modena, l’ Universita’ di Pavia e Ong del territorio, sta per avviare in Colombia, nel dipartimento Valle del Cauca, con l’ obiettivo di monitorare e documentare violazioni dei diritti umani tanto della popolazione della regione e delle sue citta’, quanto delle minoranze indigene.
Si tratta di un’ azione di ”diplomazia di pace preventiva” per proteggere una regione non direttamente colpita da conflitti e guerriglia, ma ad altissimo rischio: con il sostegno dell’ alto
commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite, l’ intervento si sviluppa anche attraverso gemellaggi di pace tra citta’ italiane e Comuni della Valle del Cauca.
La terza edizione del festival offre un programma misto di film e documentari, provenienti da varie parti del mondo e che affrontano il tema dei diritti umani da piu’ punti di vista, cercando di offrire una panoramica a 360 gradi su alcuni temi, dalla vita delle donne nei paesi del Maghreb alla questione
curda, dalle storie di lotta per la sopravvivenza nella ex-Jugoslavia alla guerra di Bosnia. Il festival si apre lunedi’ a Modena con ”Jung”, film dedicato alle azioni di Emergency e del suo fondatore Gino Strada. Il festival comprende anche un
concorso tra i sei film e documentari proiettati a Modena, che provengono da Tunisia (”La saison des hommes” di Moufida Tlati’), Marocco (”L’histoire d’une rose” di Abd Al Majid
Rachich e ”Le destin d’une femme” di Hakim Nouri), Francia (”Women of Hezbollah” di Maher Abi Samra), Italia (”La vecchia ballerina” di Mohamed Zinaiddine) e Bosnia (”Red
Rubber Boots” di Jasmila Zbanic).
Il ”premio del pubblico” verra’ assegnato da una giuria popolare composta da studenti delle scuole e dell’ universita’, iornalisti e addetti ai lavori al film o documentario giudicato piu’ interessante (la premiazione e’ prevista il primo maggio).
Oltre ai film in concorso, il 24 aprile verra’ proiettata a Modena la retrospettiva del regista jugoslavo Goran Radovanovic, presente in sala. Il Festival si caratterizza per l’alto livello delle proposte presentate – alcuni dei film non sono mai
usciti in Italia o limitatamente ai circuiti di cinema d’ essai – per la scelta di abbinare alla proiezione delle pellicole e dei documentari momenti di incontro e dibattito, oltre al coinvolgimento delle scuole medie e superiori a Modena e Parma,
dove sono in programma proiezioni per le classi.
La prima edizione del Festival internazionale del Cinema dei diritti umani ha premiato il film ”AX (Land)” del regista curdo Kazim Oz e il documentario olandese ”Crazy” di Heddy
Honnignam. La seconda edizione, che si e’ svolta a Modena nella primavera scorsa, ha visto vincitrice la regista bolognese Elisa Mereghetti con il flm ”Ritratto di Altine’ nella stagione secca”. Le pellicole premiate nelle precedenti edizioni saranno
riproiettate quest’ anno il 29 aprile a Reggio Emilia e il 30 a Parma.