Primi segnali di difficolta’ per l’
industria delle piastrelle di ceramica. Nei primi sei mesi del
2001 le esportazioni (che coprono circa il 70% della produzione)
sono scese dello 0,38% in quantita’ anche se c’e’ un + 2,90% in
valore. Una stasi di mercato che gli attentati di New York e
Washington potranno accentuare.
E’ stato il presidente di Assopiastrelle Sergio Sassi,
inaugurando nel quartiere fieristico di Bologna la XIX edizione
del Cersaie, il salone della ceramica e dell’ arredobagno a
fornire le prime anticipazioni sull’ andamento del 2001.

Il calo
e’ particolarmente sensibile in Germania con meno 14,6% in
quantita’ e meno 10% in valore.
Di tutt’ altro segno invece il consuntivo 2000 che per le
imprese della piastrella, concentrate soprattutto nel distretto
di Modena e Reggio Emilia, si e’ chiuso con + 4,2% nella
produzione (631,8 milioni di mq), una crescita del 4,7% nelle
vendite totali con un fatturato globale che ha raggiunto i
10.122 mld ed un +7,4% rispetto all’ intero 1999. Il buon
andamento del settore ha comportato pero’ nell’ anno passato
solo un lieve incremento dell’ occupazione. Gli addetti infatti
sono passati da 31.287 a 31.368 (+0,3%). I maggiori mercati di
esportazione sono la Germania (90 milioni di mq, in calo sul
’99), la Francia e gli Stati Uniti che con 58,1 milioni di mq
erano in crescita del 15,5% sul ’99, ma ora e’ facile aspettarsi
un rallentamento della domanda.
All’ edizione di quest’ anno del Cersaie, manifestazione
leader in questo settore in campo mondiale, partecipano 1072
espositori, 202 dei quali provenienti da 29 paesi esteri. 528 le
aziende di ceramiche presenti al salone (401 quelle dell’
arredobagno). Nell’ edizione del 2000 i visitatori furono 110
mila, dei quali 25.000 dall’ estero.